Nautica Mela

Esco dal letargo blogico e affronto i disagi di una connessione telefonica per dichiarare, a futra e imperitura memoria di Google, che la Nautica Mela, concessionario Johnson-Evinrude a San Teodoro, rappresenta un’oasi di cortesia ed efficienza nel triste panorama della costa nord-orientale Sarda.

Ho avuto un problema al motore e questo cantiere nautico me l’ha risolto in meno di ventiquattr’ore. Chi conosce le tempistiche locali nel mese di agosto capirà la mia ammirazione e riconoscenza.

E il loro sito web non è neanche malaccio, con un sacco di link utili direttamente in prima pagina.

Aggiornamento del navigatore Mio-Tech: non farlo

Ho comprato a Natale un navigatore Mio-Tech C250 di cui sono stato felicissimo possessore fino a ieri, quando ho fatto l’aggiornamento delle mappe.

Ho scaricato dal loro sito il Map Updater e ho seguito la procedura, che non solo non funziona correttamente, ma rovina i file esistenti. Adesso all’accensione il navigatore spara una serie di errori e si blocca.

Il servizio assistenza è al corrente del problema, ma non sembra interessato a risolverlo. I forum indipendenti non parlano d’altro, il sito ufficiale tace.

Morale:
Se hai un navigatore Mio-Tech, non fare l’aggiornamento. Se stai per comprare un navigatore, evita Mio Technologies.

Nobody cares about you

Uno dei più gravi problemi di internet, si sente pontificare da più parti, è l’Information Overload: il pubblico è inondato da più messaggi di quanti ne possa recepire. I messaggi quindi perdono efficacia. Il pubblico quindi non è più informato.

Sono sempre rimasto perplesso davanti a questa teoria, perché io personalmente non ho mai sentito il problema: riesco abbastanza facilmente a districarmi, a ignorare i messaggi poco interessanti, a filtrare gli altri. La rete stessa, d’altra parte, mi mette a disposizione un sacco di strumenti relativamente facili e convenienti, come ad esempio i feed RSS delle ricerche su Google News o delle ricerche su Technorati.

(Al CitizenCamp di sabato a Casalecchio vorrei mettere in piedi una sessione dedicata proprio a condividere tra di noi questi strumenti: vieni e raccontaci come/dove ti informi)

Oggi però mi si è accesa una lampadina leggendo questo post di Hugh McLeod:

“Nobody cares about you. That last sentence terrifies a lot of corporate types. We grew up thinking corporations were all-powerful. We grew up thinking that the media was all-powerful. That all a guy in a suit needed to do was snap his fingers, buy some TV commercials, and suddenly the masses would line up in droves, begging to buy your product. Seth Godin calls this world the “TV-Industrial Complex”. Those days are over. We’ve got too many choices. we are over-programmed and oversupplied with great choices already. The companies that will win are those that can rise above the clutter. The companies that can do that will be the ones that can offer something remarkable; something worth talking about.”

Ecco, il problema dell’Information Overload esiste, drammaticamente, ma per il “TV-Industrial Complex” che si trova a gridare sempre più forte a un pubblico sempre più esiguo e disinteressato; pubblico che nel frattempo si arrangia da solo e se ne frega dei messaggi (pubblicitari) che non arrivano a destinazione…

E la soluzione al problema dell’Information Overload, ovviamente, non è quella di gridare ancora più forte, e nemmeno quella di obbligarci a prestare attenzione. La soluzione è scendere dal palco e provare a fare due chiacchiere con noi. Del resto, non mordiamo mica.

Blog e pubblicità – S13E56…

Ci sono temi che si ripropongono con l’ossessiva regolarità di un serial televisivo.

Ci riprova Stefano Epifani a dire cose interessanti in merito alla pubblicità nei blog: mi pare ci riesca, sia lui che i suoi commentatori (tutti tranne me, che continuo a ripetere le stesse solite cose con la molesta insistenza dell’ubriaco da osteria).