Tre cose divertenti che faccio tutte le mattine

(per una di queste verrò prima o poi menato)

I cinghiali

Scendiamo alla spiaggetta sotto casa alle otto, quando non c’è quasi nessuno. Lungo la sterrata che porta al mare, e sulla sabbia, seguo le impronte delle famiglie di cinghiali che di notte sono scesi al mare. Vedo da quale buco della macchia sono sbucati, vedo le impronte degli adulti e dei piccoli, vedo dove sono entrati in acqua e dove sono usciti. Mi immagino la scena.

La nuotata

Arrivati in spiaggia, ci armiamo di maschera e pinne e partiamo per un giro di esplorazione. Oggi per esempio la meta era la grotta marina dietro all’isolotto. Incontriamo branchi di pesci di tutti i tipi, paesaggi rocciosi imponenti, stelle marine, pinne nobili, in un’acqua cristallina lontano da tutto e da tutti.

Gandalf

Quando torniamo in spiaggia, attorno alle nove e mezza -dieci, attorno alla nostra borsa è pieno di ombrelloni, teli e sedie a sdraio. La spiaggia si è riempita fino all’inverosimile, non c’è più posto ma la gente continua ad arrivare. Ci asciughiamo, prendiamo le nostre cose e ce ne torniamo a casa.
Nel tragitto di ritorno, quando incrociamo gruppi familiari carichi e sudati che non sanno cosa li attende, io alzo un dito al cielo e, con la voce di Gandalf, grido: “Fuggite, sciocchi!”

Medicina e AI

Il giovane dottore inizia il suo tirocinio in specialità e all’inizio studia, ascolta e prende appunti. Piano piano acquista esperienza e confidenza, e quando finisce la specialità è in grado di cominciare a refertare da solo. Per i casi dubbi chiede aiuto ai colleghi più esperti.

Lavorando in un grosso ospedale, si specializza man mano e sempre di più in un particolare campo, tanto da diventare lui l’esperto di riferimento in quel campo, a cui gli altri colleghi si rivolgono in caso di dubbio.

Ogni giorno firma una ventina di referti, che per 200 giorni l’anno dopo 25 anni fa 100.000 referti. Forte di questa esperienza, adesso vede indizi che gli altri non riconoscono. Quando un collega più giovane ha un caso difficile, dice “devo farlo vedere all’Oracolo”, e glielo sottopone.

Questo per spiegare come l’intelligenza artificiale sia molto più intelligente dell’intelligenza umana.

Fare pipì a Como

A Como, città di 85.000 abitanti, il flusso turistico tocca punte giornaliere, dicono, fino a 300.000 ingressi. Questa enorme massa di persone ha un problema semplice e drammatico: dove fare pipì? L’offerta è scarsissima:

Viale Geno 10 – Vespasiano all’aperto

Via Giuseppe Brambilla 2 – Vespasiano all’aperto

Via Vittorio Emanuele II 101 – Coperto

Via Francesco Anzani 40 – Automatico autopulente

Viale Varese 65 – Automatico autopulente

Via Trau 20 – Automatico autopulente

Via Sant’Antonino 2 – Automatico autopulente

Viale Lecco 16

Via Giuseppe Sirtori 8 – Bagni pubblici aperti il Sabato

Piazzale San Gottardo 1 – Sottopassaggio Stazione Centrale

Altri due servizi automatici autopulenti sono in programma (da Dicembre 2023) in Viale Innocenzo e in Via Leoni.

Gli anni d’oro

Una ventina d’anni fa succedevano due cose:

  • i blog erano l’unico mezzo per esprimersi pubblicamente sul web
  • Google privilegiava i blog nei risultati delle ricerche

Da qui la notorietà fortuita e temporanea di un gruppetto di persone che altrimenti non sarebbero mai arrivate alla ribalta.

Erano belle persone: intelligenti, acute, divertenti e appassionate. Dicevano cose interessanti, allargavano il ventaglio del possibile, guardavano al futuro con curiosità.

Il panorama oggi è radicalmente cambiato: ci sono nuovi strumenti più facili, Google ha meso via il suo “Be no evil”, i rapporti sociali sono stati mercificati, e più in generale oggi da internet bisogna difendersi.

Non seguo più i blog come un tempo, ma continuo, con altri mezzi, a seguire le stesse persone; e ne seguo di nuove, e continuo ad arricchirmi della loro amicizia e della loro visione del mondo.

I blog sono morti e sepolti, ma non si è chiuso un ciclo, non sono finite le speranze, e non abbiamo perso perché non stavamo gareggiando con nessuno.