Nel giro di pochi giorni ci siamo fatti notare nel mondo:
- deportazione coatta di moglie e figlia di profugo, entrambe con i documenti in ordine, verso il paese da cui fuggivano;
- diniego di permesso di sorvolo ad aereo presidenziale, con capo di stato a bordo, sulla base di un suggerimento di ambasciatore USA a Vienna (rivelatosi infondato), con l’obbiettivo di catturare un eroe del nostro tempo;
- pesanti insulti a sfondo razziale da parte di un Senatore della Repubblica verso un ministro in carica.
Fino a oggi nessuno ha pensato opportuno dimettersi, nessuno ha pensato opportuno scendere in piazza. Ce li meritiamo.