L’arroganza non è mai una buona strategia

Una nostra amica, bravissima professionista, lavorava in un centro, a partita IVA e a contratto. Il contratto stipulava l’onorario e l’obbligo di non concorrenza entro un raggio di 7 km dal centro.

Un giorno il titolare del centro aumenta tutti i prezzi al pubblico e diminuisce senza preavviso tutti gli onorari. La nostra amica protesta, dice “abbiamo un contratto!”. Il titolare straccia il contratto e le risponde “tu non venire più”.

Tre giorni dopo, la nostra amica firma un nuovo contratto più vantaggioso in un altro studio, a più di 7km. I suoi clienti del vecchio studio lo scoprono e la seguono in massa.

Il titolare del vecchio studio le scrive una mail inferocita in cui la accusa di tradimento, di concorrenza sleale e di insensibilità nei confronti della “grade famiglia” e dei colleghi.

La nostra amica ci racconta la storia, ci mostra la lettera e ride con noi.

Golden Thrones of Paper

Guests including Mark Zuckerberg, Jeff Bezos, Sundar Pichai and Elon Musk, arrive before the 60th Presidential Inauguration in the Rotunda of the U.S. Capitol in Washington, Monday, Jan. 20, 2025. (AP Photo/Julia Demaree Nikhinson, Pool)

The king sits atop his tower of bones,
polishing his crown with the fabric of dreams.
Below, the oligarchs feast on time itself,
trading hours of lives for numbered accounts
in digital vaults across nameless shores.

Democracy stumbles in the marketplace,
her voice hoarse from shouting above
the carnival of lies and sweetened promises.
Some days she sells herself for coins,
other days she remembers her strength.

The people sleep,
dreaming of revolution
while watching their screens.
Their children build castles in sandboxes,
declaring themselves rulers of all they survey,
until rain comes to teach them
about the temporary nature of power.

The king fears the oligarchs.
The oligarchs fear the people.
The people fear themselves.
And somewhere in this dance,
truth searches for a partner
who won’t step on her toes.

(Claude 3.5)

The societal purpose of the media

“…a propaganda model suggests that the societal purpose of the media is to inculcate and defend the economic, social and political agenda of privileged groups that dominate the domestic society and the state. The media serve this purpose in many ways: through selection of topics, distribution of concerns, framing of issues, filtering of information, emphasis and tone, and by keeping debate within the bounds of acceptable premises.”

Noam Chomsky, Manufacturing consent

Iniziativa popolare federale ‘Contro l’immigrazione di massa’

Domenica 9 febbraio in tutta la Svizzera si vota un referendum che chiede che il numero di permessi di dimora per stranieri in Svizzera, incluso i richiedenti d’asilo, sia limitato da tetti massimi e da contingenti annuali.

Referendum simili, ma che fissavano esplicitamente il tetto massimo, non sono stati sottoposti al voto perché violavano il principio di non-refoulement (ho dovuto googlare anch’io), contro il rimpatrio forzato verso aree in cui la vita o le libertà personali sono minacciate.

La percentuale di stranieri residenti in Svizzera è molto alta: circa il 23% della popolazione totale. Per fare un paragone, in Lombardia la percentuale di residenti stranieri è dell’11%. Questo anche perché l’ottenimento della cittadinanza in Svizzera è molto più difficile che in Italia. L’andamento svizzero ricalca la congiuntura economica:

stranieri_svizzera

 

Il Consiglio Federal Svizzero non ha presentato una contro-proposta e raccomanda di respingere l’iniziativa. Nelle motivazioni, si legge tra l’altro:

Dopo l’introduzione della libera circolazione delle persone, nel complesso l’immigrazione ha avuto effetti positivi sulla produttività. La Svizzera dispone attualmente di un buon bilancio fiscale specialmente grazie alla quota relativamente elevata di laureati immigrati (cfr. Sheldon 2012).

La libera circolazione delle persone ha certamente rafforzato la concorrenza sul mercato del lavoro. L’affermazione corrente secondo la quale l’immigrazione degli ultimi anni avrebbe condotto a una estromissione dei lavoratori residenti non è però confermata. La maggior parte della manodopera immigrata dall’UE costituisce un buon complemento al potenziale dei lavoratori già presenti.

[…]

L’immigrazione rallenta l’invecchiamento della popolazione e sgrava la assicurazioni sociali del primo pilastro (AVS/AI/IPG/PC), finanziate secondo il principio della redistribuzione. I lavoratori provenienti dai Paesi dell’UE/AELS versano oggi molti più contributi alle assicurazioni sociali di quanti ne percepiscano. Il timore iniziale che la libera circolazione delle persone avrebbe fatto lievitare il numero di stranieri beneficiari di prestazioni dell’AI si è rivelato infondato.

Si prevede che l’iniziativa verrà bocciata a livello federale, nonostante la vittoria in alcuni cantoni di frontiera. Se così non fosse, si teme che salterebbero gli accordi commerciali e di libera circolazione tra Svizzera ed Unione Europea (la UE rappresenta circa il 50% del commercio estero Svizzero).

Aggiornamento del 9 febbraio 2014:

BERNA – Sì all’iniziativa sull’immigrazione di massa. Di stretta misura (19.516 schede di differenze) il popolo svizzero ha accolto la proposta di modifica costituzionale dell’UDC con il 50,3% delle preferenze e ha così sconfessato governo, parlamento, organizzazioni economiche e sindacati.

A schierarsi con gli iniziativisti sono stati 17 cantoni, fra cui il Ticino, che ha presentato la percentuale di favorevoli di gran lunga maggiore del paese (68,17%), e i Grigioni (50,59%). Hanno invece votato contro la Romandia, Basilea Città, Zurigo e, per un soffio, Zugo.