“Raccontami con parole non tue”

Durante i seminari online, i webinar, manca spesso l’interazione personale, specie quando i relatori si nascondono dietro le diapositive.

Peggio è quando i relatori, approfittando del fatto che non sono visibili, leggono (male) un copione invece di parlare a braccio. E si capisce subito che leggono: dal tono della voce, dalle parole che usano, dalle pause e dagli errori.

Il presentatore che legge è la cosa peggiore che può succedere, sia dal vivo che via web. Lo considero una offesa nei confronti del pubblico.

L’arroganza non è mai una buona strategia

Una nostra amica, bravissima professionista, lavorava in un centro, a partita IVA e a contratto. Il contratto stipulava l’onorario e l’obbligo di non concorrenza entro un raggio di 7 km dal centro.

Un giorno il titolare del centro aumenta tutti i prezzi al pubblico e diminuisce senza preavviso tutti gli onorari. La nostra amica protesta, dice “abbiamo un contratto!”. Il titolare straccia il contratto e le risponde “tu non venire più”.

Tre giorni dopo, la nostra amica firma un nuovo contratto più vantaggioso in un altro studio, a più di 7km. I suoi clienti del vecchio studio lo scoprono e la seguono in massa.

Il titolare del vecchio studio le scrive una mail inferocita in cui la accusa di tradimento, di concorrenza sleale e di insensibilità nei confronti della “grade famiglia” e dei colleghi.

La nostra amica ci racconta la storia, ci mostra la lettera e ride con noi.

pi-hole

Ho aggiornato pi-hole sulla mia rete di casa, e già che c’ero sono andato a vedere come lavora. Ecco il numero di richieste bloccate durante 24 ore:

Non è statisticamente rilevante, ma nella mia rete casalinga, circa un terzo del traffico è pubblicità o spionaggio commerciale.

La fava e il commercio equo

La fava di cacao, sui mercati internazionali, vale circa $2.250/ton.

cacao

La tavoletta di cioccolato all’Esselunga costa €10-20/kg. I cioccolatini anche €30/kg.

cioccolato

Capisci quindi come è importante la notizia che la Costa d’Avorio, maggior esportatore mondiale di fave di cacao, ha inaugurato la sua prima fabbrica di cioccolato.

Da sempre io penso che il cosiddetto commercio equo e solidale sia una truffa ipocrita ai danni dei paesi produttori di materia prima (ma anche del consumatore occidentale), e che l’unico modo serio di aiutare i paesi in via di sviluppo sia appunto quello di trasferire tecnologia e di favorire la produzione locale e l’esportazione del prodotto finito, invece di tenerli incatenati alle commodities.

Benzina invece che petrolio, maglioni invece che lana grezza, cioccolatini invece che fave di cacao, eccetera.