anobii.com

Se mi leggi solo nell’aggregatore forse non ti sarai accorto: mi sono iscritto ad anobii.com.

Perché l’ho fatto? Ovviamente, perché bisogna provarle tutte. Ma devo dire che sbirciare nella libreria dei tuoi amici è molto divertente.

Scopro così che anche Mafe ha letto The world according to Garp, che anche Farfintadiesseresani ha letto La cognizione del dolore, e che anche Giuseppe ha letto La tia Julia y el escribidor. Son cose.

Unica pecca: il 90% della mia biblioteca è stato acquistato quando i codici ISBN ancora non si usavano. Credo quindi che registrerò su anobii solo i libri nuovi.

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Apologia dei piccoli numeri

Proprio mentre Mantellini si chede come mai i blog italiani più letti hanno al massimo qualche migliaio di lettori, trovo su La parte abitata della Rete (pagina 58) di Sergio Maistrello che:

“…lo scopo di un sito Web di questo tipo è tutto fuorché il raggiungimento di un alto numero di visitatori: la misurazione del successo secondo quantità è un’eredità del sistema di comunicazione tradizionale, che per parte sua necessita di numeri rilevanti da barattare con gli investimenti pubblicitari per il finanziamento degli alti costi d’accesso alla pubblicazione o alla trasmissione.”

La domanda di Mantellini è proprio, come dice lui, una domanda da un milione di dollari: ha senso solo se punti ai dollari 🙂

Io sono da sempre convinto che il blog dia il meglio con i piccoli numeri, e che si snaturi parecchio e perda qualità con i grossi numeri. Me lo conferma il fatto che su questo blog molti più lettori abbiano seguito il link alla “ragazza seduta sul water” che non al CitizenCamp 😉

(Tra parentesi: penso che comprerò una trentina di copie di La parte abitata della rete, da tenere in ufficio e in casa e da distribuire a chi necessita di essere educato su cos’è il Web. Se fossi Ministro dell’Istruzione, lo farei libro di testo obbligatorio in qualsiasi aula italiana in cui siano pronunciate le parole “comunicazione” e “informatica”).

RomeCamp: 11:30 – Tombolini e l’eReader

La prima sessione a cui ho asistito è stata quella di Antonio Tombolini che presentava diversi modelli di eReader e soprattutto la sua iniziativa di ePublishing.

La mia personale impressione è che non mi comprerò mai un aggeggio del genere, specie a 550 Euri (più IVA), specie adesso che un buon eBook costa tanto quanto un buon libro, oppure di più. Pensa a quanta carta ti compri con 550 Euro!

Più interessante il discorso del bundle: se Amazon mi vende il giocattolo a un prezzo molto basso assieme all’abbonamento a tutti i suoi libri, allora potrei pensarci più seriamente.

Insomma, sono perplesso. Ho come l’impressione che l’eBook sia una esigenza sentita più dalle case editrici che dai lettori.

Update:
In effetti, pare che Google stia complottando qualcosa

Altri libri sotto l’albero

Conoscere la storia per non essere condannati a ripeterla:

  • Claude Mossé – Dizionario della civiltà greca
    Panorama completo di una delle più brillanti civiltà della storia umana tra i secoli VIII e IV A.C.
  • Andrew Wheatcroft – Gli Asburgo
    Storia di una dinastia che ancora perdura Tra Spagna, Italia, Austria, Germania e Ungheria.
  • Eric Hobsawm – Il secolo breve 1914/1991
    Panorama completo di un secolo vissuto con l’acceleratore a tavoletta.