Risolvere localmente thepiratebay.org

Nella cartella “C:WINDOWSsystem32driversetc” del tuo PC trovi un file che si chiama “hosts” (senza estensione), che puoi aprire e modificare con Notepad.

Questo file contiene, su ogni riga, un indirizzo IP seguito da uno spazio e da un indirizzo web.

Quando tu vai a un sito chiamandolo per nome, Widows come prima cosa cerca l’IP corrispondente nel file “hosts”, e solo se non lo trova lo chiede a un server DNS.

Il file “hosts” si presta quindi a molti usi. Ad esempio, per impedire al browser di andare su siti dove non vuoi che vada: la riga “127.0.0.1 www.pubblicità.com” redirige tutte le chiamate al sito pubblicità.com verso il local loop, dove appunto le pubblicità non ci sono.

E ovviamente, puoi usarlo per permettere al browser di andare su siti dove ti impediscono che vada: la riga “83.140.65.11 thepiratebay.org” risolve correttamente un indirizzo IP che i server ufficiali risolvono in modo sbagliato.

Tutto questo per dire: internet routes around obstacles. Se ne facciano una ragione.

Il Mosaico Arredamenti

Tramite Cristian Conti vengo a sapere di questa storia su Mosaico Arredamenti.

Andrea Rossetti, amministratore della ditta, annuncia nei commenti di aver sporto querela e di aver chiesto un risarcimento di 400.000 Euro per il contenuto di quel post, in cui diversi suoi clienti si lamentano per come sono stati maltrattati.

Io vorrei chiedere a Rossetti: con quale fiducia ci si può rivolgere alla sua spettabile ditta, sapendo che in caso di lamentela ci si becca una denuncia? E’ questo il modo di incoraggiare futuri clienti? Molto bizzarro (“bizzarro” non è un termine offensivo: vuol dire “sorprendentemente strano”).

A morte i blog editoriali?

Ci sono buoni motivi per non aprire un blog all’Espresso, o sotto qualsiasi altra testata, o azienda: nessun vantaggio, troppe limitazioni:

“Quando un giornalista maneggia il blog di una testata, non sta scrivendo il suo blog privato su Blogspot, sta scrivendo in una pagina del giornale. Tant’è che delle sue parole è responsabile penalmente il direttore e civilmente l’azienda. Non è una differenza da poco. Il fatto che poi il blog consenta la pubblicazione immediata – senza la rilettura da parte del direttore o di qualcuno da lui delegato – dovrebbe responsabilizzare ulteriormente il giornalista-blogger, che è ben consapevole di questa assenza di filtri.”

Aggiornamento:
Dai commenti chez Gilioli, eccone uno molto divertente di mattiaq:

“Sembra un po’ il paradosso di Epimenide. Gilioli dice su un blog dell’Espresso che la sua opinione personale è che sui blog dell’Espresso non si devono esprime le proprie opinioni personali ma seguire la linea editoriale della rivista.”

Eeh? Mi scoppia la testa.

Le tre regole d’oro del buon candidato

  1. Invii una mail generica e come formula di presentazione scrivi testualmente e unicamente:

    invio cv per collaboarzione

    cordiali saluti
  2. Alleghi un CV con una tabella formattata esattamente come, ai miei corsi base di Word, insegno tassativamente a non fare (e sottolinei la tua brillante carriera di docente informatico)
  3. Nel CV evidenzi ed esalti il tuo sito, al punto tale che mi incuriosisci e alla visione dell’home page Firefox si disinstalla da solo per lo shock

Ecco utilizza queste tre regole d’oro se vuoi che la tua mail sia una delle prime della giornata a finire nel cestino…