RomeCamp 17:30 – Luca Conti e il nanopublishing

Luca Conti ha presentato la sua iniziativa editoriale di nanopublishing invitando eventuali aspiranti autori a contattarlo separatamente. Come ogni spot che si rispetti è stato breve e conciso, e quindi si è preso anche il mio applauso.

Forse per i BarCamp futuri si potrebbe pensare a una zona attrezzata e separata dove eventuali imprenditori della rete come Luca, Antonio ed altri possano avere visibilità durante tutto l’evento, magari contribuendo in cambio alle spese organizzative? Meglio così o meglio uno sponsor più istituzionale?

L’argomento “soldi” suscita sempre grandi costrasti, ma è bene affrontarlo di petto e prendere decisioni condivise, chiare e note a tutti, possibilmente prima di un BarCamp.

RomeCamp 16:00 – Twitter

A detta di molti, questa è stata la presentazione più simpatica del RomeCamp. I bravissimi Antonella Napolitano e Cristian Conti hanno illustrato Twitter e condotto la discussione con leggerezza e spirito.

Interessante notare che questo strumento viene usato nei modi più disparati e creativi. Acuto intervento di Antonio Sofi che sottolinea l’importanza del cazzeggio come terreno fertile di nuove idee (Antonio, ti devo far parlare con mia moglie, urgentemente).

RomeCamp 15:00 – Pasteris e le mille bolle blu

Vittorio Pasteris (BarCamp Torino) doveva tenere con Riccardo Cambiassi (BarCamp Milano) una sessione dedicata alle best practces nell’organizzazione dei BarCamp. Ma Bru non si è presentato e quindi Vittorio parla di autoreferenzialità della blogosfera, ponendoci una serie di domande su come il blog possa o debba smettere di parlarsi addosso e dedicarsi a compiti più alti. Temi trattati e ritrattati mille volte, e poco di nuovo si è detto durante la discussione; ma Palmasco ha fatto una osservazione molto interessante, a margine delle polemiche sulle classifiche:

sarebbe fantastico aggregare i tag usati dai blogger della Top100 di Ludo in modo da avere un elenco delle conversazioni attive nella blogosfera italiana in ogni momento

Spero che una cosa di questo genere si possa fare, servirebbe a mettere in evidenza i temi davvero importanti, in contrapposizione ai temi promossi e imposti dai mezzi di comunicazione di massa.

Per dire, ascoltavo il TG5 delle 13:00 e notavo con orrore che una enorme quantità di tempo viene destinata a promuovere sceneggiati, quiz e altre trasmissioni della rete, o a interviste publi-redazionali all’industriale di turno.

Update:
Nei commenti Ludo annuncia che stanno lavorando proprio nel senso suggerito da Palmasco. Credo che ne verrà fuori uno strumento interessantissimo, stay tuned.

RomeCamp 14:00 – Nicola Mattina

Saltata la sessione di Palmasco per motivi tecnici, persa quella di Giovy sul vino 2.0, mi fiondo da Nicola Mattina che parla di comunicazione d’impresa, e di come i nuovi media obblighino le imprese a dialogare con i propri clienti.

La presentazione è stata molto intressante e molto chiara. Nicola si è lamentato della mancanza di domande e di dibattito: io credo che il problema è stato non aver avuto abbastanza tempo.

C’è un problema di fondo can la comunicazione d’impresa: il fatto che sia solitamente di tipo persuasivo e non conversativo (tradotto in italiano: ti vuole cacciare l’articolo). Questo è un argomento che mi sarebbe piaciuto approfondire con Nicola ma non c’è stato tempo.

RomeCamp 12:00 – Morgagni, cos’è un blog?

Simone Morgagni ha cercato di definire rigorosamente il blog. Più che una tecnologia, o non solo una tecnologia, ma anche e soprattutto un insieme di pratiche culturali che attorno alla tecnologia nascono e si sviluppano.

Simone ha parlato di blog come protomedia: il concetto mi affascina voglio continuare a rifletterci su (ne parla anche Alessandro, molto più esaurientemente).

Simone aveva anche preparato delle diapositive che per problemi tecnici non ha potuto proiettare, e questo credo abbia contribuito significativamente a migliorare la qualità e l’efficacia della sua sessione.

Anche la discussione è stata interessante e stimolante. Confesso che questa è la sessione dalla quale mi aspettavo di meno e che invece mi ha dato di più.