L’arroganza non è mai una buona strategia

Una nostra amica, bravissima professionista, lavorava in un centro, a partita IVA e a contratto. Il contratto stipulava l’onorario e l’obbligo di non concorrenza entro un raggio di 7 km dal centro.

Un giorno il titolare del centro aumenta tutti i prezzi al pubblico e diminuisce senza preavviso tutti gli onorari. La nostra amica protesta, dice “abbiamo un contratto!”. Il titolare straccia il contratto e le risponde “tu non venire più”.

Tre giorni dopo, la nostra amica firma un nuovo contratto più vantaggioso in un altro studio, a più di 7km. I suoi clienti del vecchio studio lo scoprono e la seguono in massa.

Il titolare del vecchio studio le scrive una mail inferocita in cui la accusa di tradimento, di concorrenza sleale e di insensibilità nei confronti della “grade famiglia” e dei colleghi.

La nostra amica ci racconta la storia, ci mostra la lettera e ride con noi.

Golden Thrones of Paper

Guests including Mark Zuckerberg, Jeff Bezos, Sundar Pichai and Elon Musk, arrive before the 60th Presidential Inauguration in the Rotunda of the U.S. Capitol in Washington, Monday, Jan. 20, 2025. (AP Photo/Julia Demaree Nikhinson, Pool)

The king sits atop his tower of bones,
polishing his crown with the fabric of dreams.
Below, the oligarchs feast on time itself,
trading hours of lives for numbered accounts
in digital vaults across nameless shores.

Democracy stumbles in the marketplace,
her voice hoarse from shouting above
the carnival of lies and sweetened promises.
Some days she sells herself for coins,
other days she remembers her strength.

The people sleep,
dreaming of revolution
while watching their screens.
Their children build castles in sandboxes,
declaring themselves rulers of all they survey,
until rain comes to teach them
about the temporary nature of power.

The king fears the oligarchs.
The oligarchs fear the people.
The people fear themselves.
And somewhere in this dance,
truth searches for a partner
who won’t step on her toes.

(Claude 3.5)

Guidare una Panda Cross

Tra Ottobre e Novembre 2024 ho guidato per 788km, consumando 225 litri di benzina, con una velocità media di 41,2 km/h con un consumo medio di 11,8 km per litro.

Per tre quarti del tempo ho viaggiato a velocità inferiori a 50 km/h:

Il consumo effettivo alle basse velocità è assai maggiore rispetto ai dati strombazzati della casa madre:

La sesta marcia è una opzione di cui si potrebbe tranquillamente fare a meno. L’ho usata in qualche lunga discesa in autostrada, giusto perché sapevo che stavo registrando:

Tutto ciò è stato registrato con un ODB2 collegato ad Android:

L’app Torque permette di registrare e scaricare i dati in formato .csv, per poterli poi elaborare con Excel o Power BI.

Questi sono i campi che io raccolgo:

Device Time
  G(x)
  G(y)
 G(z)
  G(calibrated)
  Fuel Remaining (Calculated from vehicle profile)(%)
Kilometers Per Litre(Instant)(kpl)
Kilometers Per Litre(Long Term Average)(kpl)
Litres Per 100 Kilometer(Long Term Average)(l/100km)
Fuel flow rate/minute(cc/min)
Engine RPM(rpm)
Throttle Position(Manifold)(%)
Barometric pressure (from vehicle)(psi)
Intake Manifold Pressure(psi)
Air Fuel Ratio(Measured)(:1)
Torque(Nm)
Engine kW (At the wheels)(kW)
Intake Air Temperature(°C)
Engine Coolant Temperature(°C)
Speed (OBD)(km/h)

Tre cose divertenti che faccio tutte le mattine

(per una di queste verrò prima o poi menato)

I cinghiali

Scendiamo alla spiaggetta sotto casa alle otto, quando non c’è quasi nessuno. Lungo la sterrata che porta al mare, e sulla sabbia, seguo le impronte delle famiglie di cinghiali che di notte sono scesi al mare. Vedo da quale buco della macchia sono sbucati, vedo le impronte degli adulti e dei piccoli, vedo dove sono entrati in acqua e dove sono usciti. Mi immagino la scena.

La nuotata

Arrivati in spiaggia, ci armiamo di maschera e pinne e partiamo per un giro di esplorazione. Oggi per esempio la meta era la grotta marina dietro all’isolotto. Incontriamo branchi di pesci di tutti i tipi, paesaggi rocciosi imponenti, stelle marine, pinne nobili, in un’acqua cristallina lontano da tutto e da tutti.

Gandalf

Quando torniamo in spiaggia, attorno alle nove e mezza -dieci, attorno alla nostra borsa è pieno di ombrelloni, teli e sedie a sdraio. La spiaggia si è riempita fino all’inverosimile, non c’è più posto ma la gente continua ad arrivare. Ci asciughiamo, prendiamo le nostre cose e ce ne torniamo a casa.
Nel tragitto di ritorno, quando incrociamo gruppi familiari carichi e sudati che non sanno cosa li attende, io alzo un dito al cielo e, con la voce di Gandalf, grido: “Fuggite, sciocchi!”