Facebook e il gap generazionale

Mi diceva un amico ridendo che suo nipote gli ha chiesto l’amicizia su Facebook e che lui, che non è iscritto, gli ha risposto “Ma che, sei scemo?” Senza capirlo, il mio amico ha rifiutato un grande onore, che sicuramente il bambino non ha concesso nemmeno ai suoi genitori.

Negli ultimi tempi non c’è chiacchierata con gli amici (non tecnologici) dove non mi parlino male di Facebook. Le obiezioni sono le solite: troppa gente, troppa confusione, troppe stupidaggini, e si possono riassumere in una frase: “non capisco”.

A me tocca il ruolo di difensore d’ufficio, e la mia linea difensiva, in sintesi, è questa: “Pensa a Facebook come a uno strumento di comunicazione tra persone. Tutto il male che pensi di Facebook, lo puoi applicare pari pari anche al telefono che usi tutti i giorni. La differenza è che tu il telefono lo sai usare.” Di solito funziona, anche se non è sempre verissimo che il mio interlocutore sappia usare il telefono.