Tra spam e informazione

Io ho un indirizzo email pubblico, tu hai da promuovere la nuovissima bevanda al succo di straccio. Tu mandi a me e ad altri 1000 target  una mail piena di punti esclamativi, con il seguente risultato:

  • 80% la butta senza aprirla
  • 15% la apre e poi la butta
  • 4% va al sito e dice meh
  • 0,99% va al sito e dice fantastico
  • 0,01% ti risponde di cancellarlo dalla lista (quel rompiscatole sono io)

Per ottenere risultati migliori devi profilare la tua lista. Ma se tu volessi dedicare solo 10 minuti a ognuno dei tuoi 1000 indirizzi, dando una occhiata alla sua presenza sociale per capire i suoi veri interessi, non ti basterebbe un mese di lavoro.

Quello che serve è un bel protocollo VRM che mi permetta di dichiarare pubblicamente il mio interesse a ricevere informazioni su argomenti specifici (vela, musica classica, internet of things), in modo che tu non debba importunarmi per argomenti che non mi interessano, e possa contattarmi senza problemi per argomenti che mi interessano molto.

Sarebbe una situazione che più win/win non si può.

Voglio un agente contro l’offuscopolio

Questo è un servizio per cui pagherei dei soldi veri, basta che qualcuno si sbrighi a realizzarlo:

  • Un sito web a cui permetto di accedere alle mie bollette telefoniche del cellulare e che si studia il mio traffico degli ultimi tre mesi e mi dice qual’è l’operatore e la tariffa più conveniente del momento in base alle mie abitudini.
  • Lo stesso sito mi avverte tempestivamente di eventuali cambiamenti di abitudini o di tariffe, e (meglio ancora) mi aggiorna automaticamente il piano tariffario.

In un mondo ideale questo servizio me lo darebbe direttamente l’operatore con una clausola “miglior prezzo applicabile”; ma il monopolista non ha molto interesse a trattar bene i suoi utenti. Spero che qualche volenteroso startupper colga l’opportunità.

Se invece il servizio esiste già e io non lo conosco, per favore metti un link nei commenti.

 

Aggiornamento:

Nei commenti di Facebook Stefano mi segnala gentilmente il sito mobisave che sembra proprio fare al caso mio. L’unico problema è che l’ho provato due volte senza grandi risultati.

Prima volta:

server exception

Seconda volta:

Siamo spiacenti

Tenterò ancora e spero di essere più fortunato (dice Stefano che a volte funziona).

I social network sono il paese dei balocchi

Dal blog di Pinboard, segnalo una lucida analisi dei social network che riassume molto bene molte cose che vado pensando da tempo. Quote of note:

Imagine the U.S. Census as conducted by direct marketers – that’s the social graph.

Social networks exist to sell you crap. The icky feeling you get when your friend starts to talk to you about Amway, or when you spot someone passing out business cards at a birthday party, is the entire driving force behind a site like Facebook.

Because their collection methods are kind of primitive, these sites have to coax you into doing as much of your social interaction as possible while logged in, so they can see it. It’s as if an ad agency built a nationwide chain of pubs and night clubs in the hopes that people would spend all their time there, rigging the place with microphones and cameras to keep abreast of the latest trends (and staffing it, of course, with that Mormon bartender).

We’re used to talking about how disturbing this in the context of privacy, but it’s worth pointing out how weirdly unsocial it is, too. How are you supposed to feel at home when you know a place is full of one-way mirrors?

We have a name for the kind of person who collects a detailed, permanent dossier on everyone they interact with, with the intent of using it to manipulate others for personal advantage – we call that person a sociopath. And both Google and Facebook have gone deep into stalker territory with their attempts to track our every action. Even if you have faith in their good intentions, you feel misgivings about stepping into the elaborate shrine they’ve built to document your entire online life.

eBay password recovery

Tanti anni fa ero un utente appassionato di eBay, e ci ho comprato un sacco di roba: soprattutto manuali di aerei a pistoni tra le due guerre, e regoli calcolatori. Poi ho preso qualche fregatura, pacchetti arrivati vuoti, e ho smesso.

Il mese scorso vedo una cosa che vorrei comprare e provo a fare una offerta, ma non mi ricordo utente/password. Mi bloccano l’account al terzo tentativo sbagliato; allora passo alla procedura di riattivazione dell’account. Mi inviano una mail con istruzioni, mail che per puro caso ripesco dalla casella di spam. Mi chiedono il numero di telefono che ho dato al momento della registrazione: e chi se lo ricorda? Da allora avrò cambiato numero almeno tre volte. Rispondo a fine dicembre spiegando la situazione, ma da allora più niente.

Tutto questo per dire: tu, Manuele Guerra di eBay Regolamento e sicurezza! Ciao, ti ricordi di me? Aspetto tue notizie, grazie!

Ma anche per sottolineare la fatica e i costi associati a una cosa così semplice come una modifica anagrafica, moltiplicata per l’enorme numero di database in cui sono presenti i miei dati. Non sarebbe più semplice e meno oneroso (anche per le aziende!) se questi dati fossero gestiti direttamente da me in un posto unico, ad esempio il mio blog, da cui loro li possano leggere con il mio permesso?

Insomma, quand’è che OpenID diventerà lo standard adottato da tutti?

Domani alla Bicocca: Progetto VRM

Domani vado alla Bicocca per il Progetto VRM, che vuole promuovere e divulgare gli strumenti VRM anche in Italia.

Il Vendors Relation Manager, in soldoni, è speculare al CRM: permette al cliente di gestire i rapporti con i fornitori. Se il consumatore è un maiale al trogolo che mangia tutto quello che gli danno, il cliente invece è uno che paga, e vuole scegliere.

Ci si vede?