Il Garante in Second Life

Francesco Pizzetti, Presidente dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali , sarà alla unAcademy mercoledì26 novembre alle ore 21.00 per discutere de i valori della community, le incognite della Rete.

Siccome l’argomento “i rischi di internet” è stato già esaustivamente dibattuto anche all’oratorio di Giubiasco, spero che si possa discutere più su come aprire che su come chiudere la rete.

Aggiornamento:
A proposito, David Weinberger segnala due indagini sul campo:

Digital Youth Research, una ricerca etnografica su “come i giovani usano i media digitali nella loro vita di tutti i giorni”;

Internet safety technical taskforce Research Advisory Board, che aggrega una dozzina di ricerche su “online sexual solicitation, online harassment and bullying, and exposure to problematic content”.

Come dire: interrogarsi sulle incognite è bellissimo, ma anche andare a verificare di persona non è male.

Marco Pratellesi: corrispondenza d’amorosi sensi

Pare che esattamente nello stesso istante in cui su Second Life il mio pupazzetto proponeva la rivalutazione del giornalismo artigianale a caccia di notizie, al Circolo della Stampa di Milano il direttore di corriere.it abbia dichiarato:

i giornalisti della carta stampata dovranno tornare sui marciapiedi a cacciare le notizie

Pare anche che le agenzie di stampa rivendichino un ruolo più attivo, offrendo “un prodotto che copra tutta la filiera informativa” oltre che assolvere “anche al ruolo di filtro perchè l’’utente finale vuole una certificazione su quello che legge e spesso l’agenzia svolge proprio questa funzione“.

Oltre a notare un certo affollamento tra i candidati a filtrare le notizie, leggo tra le righe una precisa minaccia da parte delle agenzie nei confronti dei giornali: vi scavalcheremo e andremo direttamente dal cliente finale (anche questo si è detto ieri sera alla unAcademy).

La notizia

A proposito dell’incontro di ieri sera in unAcademy, ringrazio pubblicamente cfdp che si è prestato, e i tantissimi che hanno partecipato. Mi sembra che l’esperimento sia complessivamente riuscito e spero che altri seguano questa strada. Se posso permettermi un suggerimento per la prossima volta, farei volentieri a meno del palco che è troppo frontale, e proverei un ambiente più circolare che favorisca meglio l’interazione tra tutti i partecipanti.

Per finire, ho ripescato un post di più di due anni fa dove sintetizzavo il mio pensiero sul mondo dell’informazione. Mi sembra ancora valido:

La Rivista

1)
Le notizie impeccabili in alta uniforme, perfettamente allineate nell’immenso cortile del Palazzo, aspettano di essere passate in rivista. Si sono tutte offerte volontarie, ma pochissime verranno scelte. Sui loro volti c’è tensione.

2)
Quella notizia che ieri per un attimo mi aveva guardato negli occhi, al ristorante, oggi l’ho rivista di nuovo. Stava parlando con uno, rideva ma sembrava triste. Quando si è alzata, mi è venuta voglia di seguirla.

Stasera ore 21.00: Pupazzetti chiacchieroni

Questa sera ci si vede alla unAcademy con Carlo Felice, per dirimere le nostre differenze di opinione riguardo al futuro dei giornali, in particolare se continueranno ad avere il ruolo di filtro delle notizie che hanno oggi.

Invece di vedercela tra di noi nei post, nei commenti o via mail, proviamo a giocarcela in pubblico su Second Life, nella speranza di

  1. sperimentare nuove forme di interazione
  2. imparare qualcosa dagli altri
  3. divertirci come matti

In segno di rispetto nei confronti del mio avversario, indosserò giacca e cravatta.

La Costituzione di Internet

Peccato non possa partecipare questa sera all’incontro con Stefano Rodotà organizzato su Second Life dalla sempre più interessante unAcademy. Provo allora ad esprimere qui le mie perplessità in merito, che sono molte.

L’idea alla base della costituzione di internet, se non ho capito male, è che uno sviluppo sano e diffuso della e-democracy richieda una e-governance di internet, senza la quale si correrebbero rischi (tutti da verificare) di anarchia, populismo, eccetera.

Mi chiedo, e avrei chiesto a Rodotà:

Prima di tutto: sono i politici il soggetto più adatto a stabilire queste regole? Con la loro proverbiale ignoranza di tutto quanto riguarda la rete? Con la ben nota propensione a farsi condizionare da lobby economiche? La più nobile idea, in mani sbagliate, di solito diventa pretesto per ogni bassezza.

Queste regole per la e-democracy devono per forza riguardare tutta internet? Anche quella grandissima parte che di politica non si occupa?

Queste regole nascono da una necessità reale degli utenti? Sono state invocate a gran voce dalla maggioranza di internet?

E soprattutto, e qui casca l’asino, la Costituzione di Internet verrà sottoposta a referendum confermativo su internet? Altrimenti verrà vissuta come un ostacolo e verrà semplicemente aggirata.

Non è un caso che nel mondo gli Stati che più si occupano di regolamentare internet sono quelli meno democratici, non credi?

Se hai voglia di Approfondire, Elena ha raccolto parecchio materiale.

Aggiornamento:
La conferenza è annullata.