25 anni di PowerPoint

Il 14 agosto 1984 Robert Gaskings e Dennis Austin di Forethought buttarono giù due paginette per un nuovo programma “to produce presentation graphics for overhead projection”. Il nome originale era Presentation, ed era stato sviluppato esclusivamente per il sistema operativo Apple Macintosh. Nell’agosto del 1987 Forethought venne comprata da Microsoft per 14 milioni di dollari.

Oggi ci sono al mondo 500 milioni di utenti di PowerPoint, che producono circa 3 milioni di presentazioni al giorno, di cui una dozzina ben fatte (la mia opinione in proposito, la conosci già).

[via BBC]

PowerPoint come arma impropria

La mia piccola presentazione PowerPoint è il male è piaciuta agli amici di internet, e ha suscitato una interessante discussione su FriendFeed. Perché quasi tutte le presentazioni fatte con PowerPoint sono inguardabili? Alcuni sostengono sia colpa solo dell’utente incapace ad usare lo strumento, altri che sia colpa dello strumento che istiga “all’animazione tamarra”, come qualcuno ha detto. Credo che entrambe le cose siano vere, ovviamente. Saper presentare è un’arte, indipendentemente dallo strumento; ma c’è strumento e strumento.

Però: il problema con cui mi sono dovuto confrontare, in ambito aziendale, è un altro. PowerPoint viene sistematicamente usato per produrre documenti stampati (i famigerati “slideoumnents”, come li chiama Federico Giacanelli), al posto del più efficace Word. Alla mia domanda “perché diavolo?” la più comune risposta è “perché si creano documenti più belli da vedere” oppure “perché posso usare i modelli aziendali prefabbricati e ottenere senza sforzi un aspetto professionale”, per non parlare del sempreverde “così fan tutti”.

Allo stesso modo, sempre in azienda, si fanno in Excel delle tabelle che non contengono calcoli e non sono database (organigrammi, calendari, eccetera) perché non si è capaci di usare le tabelle di Word. Magari si fa più in fretta ad allineare le caselle, ma poi si perdono le ore ad ottenere una stampa decente.