Tutto bene quel che finisce bene

Primo dramma:

Lunedì scorso avevo un corso di Excel in centro a Milano alle nove. Dato che era la prima volta che visitavo il cliente, volevo arrivare con buon anticipo e ho preso il treno di conseguenza. Arrivato a Milano Cadorna sono sceso in metro e ho trovato le carrozze ferme una folla immensa ad aspettare. Dopo qualche minuto, l’annuncio di “linea interrotta, seguiranno comunicazioni”. Che fare? Ho avvertito del ritardo e mi sono avviato a piedi. Sono arrivato (puf pant) alle nove e venti. Odio arrivare in ritardo. Detesto chi arriva in ritardo.

Secondo dramma:

Entro nella sala riunioni predisposta per la lezione, entrano gli allievi e si siedono attorno al tavolo, tirano fuori i carta e penna, ma non hanno i computer! Rimango sorpreso e chiedo spiegazioni: “e i computer?”. Rimangono sorpresi e chiedono “ah, ma ci vogliono?” (purtroppo non avevano letto le istruzioni). Mantengo la calma e spiego che per imparare bisogna fare (doh!), che il corso è in realtà un laboratorio, e senza PC è inutile. Invece di raffazzonare qualcosa al volo, decido di rimandare il tutto di una settimana.

Già che c’ero, mi son detto “conosciamoci meglio” e mi sono fatto raccontare come usano Excel, che tipo di problemi hanno, e ho fatto vedere alcuni strumenti che potrebbero essere loro utili, promettendo che ci avremmo lavorato durante il corso.

Finale a sorpresa:

Insomma, ho buttato la mattina per niente, dove niente è la mia retribuzione. Ma il cliente è rimasto molto contento, e vuole che tenga lo stesso corso per tutti i membri della sua associazione.

Morale della storia:

Sento dire spesso, e Amazon insegna, che “l’assistenza clienti è il nuovo marketing”. Ebbene, è vero.

Excel: sostituire i caratteri accentati

Speravo che con l’introduzione di Unicode (il draft proposal è del 1980!) queste cose non fossero più necessarie, e invece.

Anna si occupa delle registrazioni a conferenze con migliaia di partecipanti. Uno dei suoi problemi è l’elenco degli iscritti è composto in realtà da più elenchi compilati da più persone in più paesi con diversi layout di tastiera. Un altro problema è che gli elenchi contengono doppioni, ma scritti a volte in modo diverso.

In queste condizioni, un semplice “Rimuovi duplicati” non serve a nulla, occorre lo strumento “santa manina”. Ma una macro che rimuova tutti i caratteri accentati e li sostituisca con i corrispettivi non accentati aiuta per lo meno a sgrossare il lavoro. La metto qui, casomai dovesse servire ad altri:

Sub CaratteriSpeciali()

'Sostituisce tutti i caratteri accentati con il corrispondente non accentato

Const AccChars = "šžŸÀÁÂÃÄÅÇÈÉÊËÌÍÎÏÐÑÒÓÔÕÖÙÚÛÜÝàáâãäåçèéêëìíîïðñòóôõöùúûüýÿ"
Const RegChars = "szYAAAAAACEEEEIIIIDNOOOOOUUUUYaaaaaaceeeeiiiidnooooouuuuyy"

For i = 1 To Len(AccChars)
A = Mid(AccChars, i, 1)
B = Mid(RegChars, i, 1)
Selection.Replace What:=A, Replacement:=B, MatchCase:=True, SearchFormat:=False, _
ReplaceFormat:=False
Next

Selection.Replace What:="ß", Replacement:="ss", LookAt:=xlPart, _
SearchOrder:=xlByRows, MatchCase:=False, SearchFormat:=False, _
ReplaceFormat:=False

End Sub

La sostituzione di “ß” con “ss” l’ho fatta separatamente, dato che non si trattava di una sostituzione uno-a-uno.

Come sempre, se sai come migliorare il codice, sono tutto orecchi.

 

In azienda le ciofeche costano carissime

Giro per le aziende insubriche e vedo gente capace, preparata e volenterosa, a cui vengono affidati compiti gravosi e importanti, che lavora ancora con PC di modernariato e software anziano.

“Lavora” è un eufemismo: in realtà dovrei dire “lotta, fatica, si dispera e si abbronza alla luce della clessidra”.

Faccio i conti della serva: metti che quel collaboratore costi almeno 50.000 €/anno, e che con meno di 2.000 € di hw/sw nuovo la sua produttività aumenti del 10% (e il suo stress diminuisca del 75%).

Penso quindi che queste aziende non sappiano far di conto, e che non dureranno a lungo.

(Più è grande l’azienda, più è grave è il problema)

(E non tocchiamo l’argomento “amministrazione pubblica”)

Il disastro Ferrovie Nord Milano – Nordcom – Goalsystem: aggiornamento

Alle mie domande risponde molto gentilmente la Signora Micaela Gómez Torres di Goal Systems Madrid:

In quanto alle notizie pubblicate alle quali fa riferimento, Goal Systems non condivide le notizie che fanno intendere alcun tipo di responsabilità o di mal funzionamento del nostro software GoalRail®. Per questo, facciamo riferimento alle dichiarazioni di Trenord riportate nel seguente articolo che chiariscono ciò che è realmente accaduto.

http://milano.repubblica.it/cronaca/2012/12/12/news/trenord_colpa_di_un_errore_umano_non_tutti_i_dati_sono_stati_inseriti-48560256/

Goal Systems produce un software per la programmazione ottimale delle operazioni di trasporto e sta risolvendo, da 20 anni, alcuni tra i problemi più complessi in tale ambito a livello mondiale.

Trenord ha provato a fondo il software GoalRail® prima dell’avvio delle operazioni e ha ottenuto magnifici risultati.

Inoltre, sappiamo che Trenord sta facendo tutto il possibile per porre rimedio il prima possibile alla situazione, e sta contando per questo sull’appoggio di  Goal Systems.

L’articolo però riporta una spiegazione che non spiega nulla.  “Nella fase di impostazione del software, difatti, non sarebbero stati inseriti tutti gli elementi necessari per farlo entrare a regime“: cosa vuol dire? Che c’erano dei campi necessari ma non obbligatori? Chi ha deciso quali elementi non inserire? In base a quali criteri? Mah.

Purtroppo Maurizio Brunelli di Nordcom non mi ha ancora risposto, ma immagino che in queste ore sia piuttosto occupato.

 

Aggiungo anche un interessante commento di un amico che ha più esperienza in questo settore:

Io (dieci anni fa) lavoravo in NordCom ed ho anche assistito ad uno di questi aggiornamenti del software (che però con NordCom non ha niente a che vedere: la gestione di tale software è di FN e a NordCom – al limite – viene chiesto di interfacciarsi a tale procedura). Un software che gestisca una turnazione complessa come quella di FN è – dicono – uno dei più difficile compiti di Ricerca Operativa (che credo sia una qualche branca di ing. del software). Quando c’ero io l’analisi ad-hoc del sistema lo faceva un’azienda composta da ricercatori universitari: devo dire che mi convinsero abbastanza. Il problema non è fare i turni, è gestire le inevitabili e giornaliere eccezioni che devono essere gestite in tempo reale e magari anche in parallelo con le problematiche di tutte le stazioni: quando un treno viene “battezzato” (ovvero quando si sa chi è il personale di bordo), non è detto che questo corrisponda a quello che c’è scritto nei turni ma in quel preciso momento tutti i turni a scalare devono essere riaggiornati (ci sono di mezzo regolamenti di sicurezza, come si può immaginare). Purtroppo non sono riuscito ad avere informazioni precise neanche dai miei contatti in NordCom: di certo c’è di mezzo anche un problema politico, non più solo tecnico. In qualche modo i sindacati si sono messi in mezzo a queste nuove turnazioni e probabilmente il problema non è totalmente di natura informatica.

BikeMi scrive i contratti ma non li legge

Mi è scaduta la tessera annuale di BikeMi da più di un mese e quindi, mi dicono, non posso più rinnovarla ma devo farne una nuova.

Vado quindi sul sito di BikeMi a registrarmi di nuovo e trovo il link Ho letto e accetto le Condizioni Generali che al punto 4 – DURATA E RECESSO recita:

4.1 Per gli abbonamenti annuali, al termine del suddetto periodo, l’abbonamento si intende prorogato automaticamente, per lo stesso periodo e alle condizioni vigenti al momento del rinnovo, salvo manifestazione espressa e contraria dell’utente, che dovrà essere effettuata con un anticipo di 15 giorni prima della scadenza del suddetto periodo sul sito www.bikemi.it, recandosi presso gli ATM point o chiamando il numero verde ATM.

Contatto il numero verde e mi fanno notare che le informazioni giuste non sono quelle del contratto che io ho letto e accettato al momento dell’iscrizione, troppo facile! Le informazioni giuste, mi dicono, sono quelle delle FAQ.

Insomma, di solito è l’utente che accetta i contratti senza leggerli, ma qui è l’ATM che scrive i contratti senza leggerli e soprattutto senza applicarli e senza ritenersi vincolata a quello che ha scritto e che io ho accettato.

Dice la signorina: scriva a info@bikemi.it e segnali la cosa; ma se non leggono i loro stessi contratti, vuoi che leggano le mail?