A Kansas City il futuro è adesso

Mentre io provo a sognare il futuro, Google prova a fabbricarlo adesso: Kansas City è stata scelta come città pilota per il progetto Google Fiber for Communities, la rete in fibra a 1Gbps. Il servizio parte adesso e verrà offerto al pubblico dal primo trimestre 2012, a prezzi competitivi con gli attuali servizi internet.

Nel frattempo, da noi, si finanzia il decoder.

Update: a Londra, dove hanno separato i cavi dai servizi, i prezzi broadband scendono.

La morte di Google

Penso che l’ internet che conosciamo oggi sia solo l’abbozzo di quello che sarà domani, e quindi provo ad immaginarmi questo domani:

  • IPv6 = ogni singolo device connesso alla rete è indirizzabile.
  • Connessione simmetrica a 1Gb per tutti = ogni singolo device connesso alla rete è un server (ok, funziona anche con 100Mbps, purché simmetrici).
  • Fine della distinzione tra client e server, ogni device è anche fornitore di servizi, ed espone una parte dei suoi contenuti su internet.
  • Appositi protocolli determinano quali contenuti vengono condivisi come e con chi.
  • Morte di Facebook, di Twitter, di Youtube, di Flickr: i loro servizi diventano protocolli distribuiti.
  • Morte di Google: il servizio di indicizzazione del web non si appoggia più ai suoi datacenter ma è parte del sistema operativo di ogni device (oppure è il sistema operativo) e funziona in un cluster globale.

(post in progress)

La fibra ride, ma a Chatanooga

Dato che sabato prossimo alla Blogfest di Riva del Garda ci sarà un incontro con Franco Bernabè di Telecom Italia per parlare della Nuova Italia Digitale, segnalo (via Doc Searls) che a Chatanooga, senza tanta fanfara, puoi comprare oggi una connessione da 30Mbps simmetrici a $58/mese, oppure una connessione da 100Mbps simmetrici a $140/mese, oppure una connessione da 1Gbps simmetrici a $350/mese (maggiori informazioni qui).

Giusto per mettere le cose in prospettiva.

Vodafone regala clienti alla concorrenza

Leggo tramite Stefano Quintarelli, Massimo Mantellini e molti altri, che Vodafone ha deciso di spararsi in un piede:

A partire dal 20 Novembre 2009, allo scopo di salvaguardare la qualità del servizio Internet a vantaggio di tutti i Clienti, la velocità massima di connessione alle applicazioni peer-to-peer o file sharing potrà essere limitata fra le ore 7:00 e le ore 22:00.

Inoltre nelle offerte Dati in Mobilità con computer e cellulare (iPhone, BlackBerry, etc…) saranno introdotte alcune limitazioni e nuove condizioni per il traffico effettuato con applicazioni VoIP.

Come sottolinea Stefano, in un paese più civile Vodafone avrebbe già addosso un vasto assortimento di Autorità poco contente.

In alternativa, non mi resta che depennare Vodafone dalla lista dei miei fornitori aziendali e privati, consigliando a familiari amici fornitori e clienti di fare lo stesso.

E’ chiaro che ne faccio una questione di principio: se permettiamo ai fornitori di connessione di decidere quali applicazioni sono autorizzate a transitare, internet muore.

Spero che muoia prima Vodafone.