Dar voce è diverso da prestare orecchio

Certo che se tu la pensi nei vecchi termini di scarsità e di selezione a monte, il fatto che l’imbecille sia sullo stesso piano del premio Nobel e che ne abbia la medesima visibilità, è una sciagura terribile.

Ma basta un minimo di frequentazione del web per sapere che i cretini esistono solo quando te li vai a cercare espressamente (tra parentesi, perché lo fai? curiosità antropologica o ti piace sentirti superiore?).

E persino nel mondo fisico, questa mattina in treno ero seduto accanto a due giovani donne che si confidavano problemi d’amore con totale sprezzo della privacy e del riassunto: “Io gli faccio ‘Allora?’ e lui mi fa ‘Eh’ e io gli faccio ‘Beh?’ e lui mi prende la mano e fa ‘Eeeeee’ (etc. etc.)”. Dopo pochi secondi avevo in cuffia le Godberg di Perahia e ho trascorso il resto del viaggio nella più totale felicità.

Per finire, come direbbe una mia cara amica di Taranto:

“Lo que Juan dice de Pedro, dice más de Juan que de Pedro”

 

Una risposta a “Dar voce è diverso da prestare orecchio”

  1. Citando il sempre valido Mantellini, il proprio spazio in internet è un giardino; c’è chi lo cura e chi no. Poi ci sono quelli che frequentano la rete è anche qui o frequenti bei giardini e magari anche parchi e riserve oppure frequenti discariche. Ovviamente frequentando le discariche non puoi pretendere di trovare fiori rari.

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