#SotN13

Sono andato a Trieste a farmi autografare il “Cluetrain Manifesto” da Doc Searls e a stringergli la mano di persona.
The Cluetrain Manifesto at #Sotn13

Sono anche andato al mio terzo appuntamento con State of the Net, in assoluto la più interessante conferenza italiana su internet, splendidamente organizzata da Beniamino Pagliaro, Paolo Valdemarin e Sergio Maistrello che qui ringrazio per questi due bellissimi giorni di intensi stimoli. Il tema di quest’anno era la complessità.

Quello che Vincos non ha detto

State of the Net 2013 è cominciata con la ormai classica presentazione di Vincenzo Cosenza sui numeri di internet, dalla quale sembrerebbe che gli italiani passano il loro tempo sul web a parlare di programmi televisivi e di marchi commerciali. In realtà 14 milioni di interazioni FaceBook verso Beppe Grillo rappresentano il 7,5% del totale delle interazioni, così come i 700.000 tweet su sanremo rappresentano meno dell’1% del totale dei tweet nello stesso periodo. La notizia principale a me sembra essere che i media tradizionali non dettano l’agenda dei social network, dove invece vige la ferrea legge della coda lunga.

Cosa avrà detto Dave Snowden?

Come l’altra volta, bisogna che mi riguardi l’intervento di Dave Snowden quando verrà messo online, perché la sua densità informativa è stata altissima. Per fortuna è lui stesso a spiegarsi in questo post. Il messaggio principale mi è sembrato essere che il futuro è incerto e bisogna essere pronti a tutto. Ma detto molto meglio.

Gli sponsor sul palco come alla gogna

E’ davvero strano e imbarazzante come alcuni sponsor ci tengano così tanto a salire sul palco e poi sprechino miseramente l’occasione con interviste concordate, filmatini pubblicitari, powerpoint illeggibili. Futuri sponsor di SotN14, fate di meglio! Oppure prendete esempio da Illy che si è accontentato di offrire a tutti un buon caffè e un sorriso. Si sappia che SotN è l’unica conferenza al mondo dove si beve un buon caffè.

Quello che Gigi ci ha fatto ascoltare

La presentazione di Gigi Tagliapietra era in realtà una scusa per farci ascoltare dal vivo la Suite no. 1 per violoncello solo di Johann Sebastian Bach BWV 1007, ben eseguita dal Maestro Tullio Zorzet.

Il musicista affronta e risolve la complessità tutti i giorni in un modo molto semplice e diretto: studia. Pablo Casals ha studiato le Suites per 35 anni prima di suonarle in pubblico (Gigi non si deve affliggere se a lui ancora sembrano un ostacolo insormontabile, dato che le studia da solo sette anni).

In fondo uno dei fili conduttori della conferenza mi è sembrato proprio questo: che la complessità non si affronta istintivamente, che il mondo ha bisogno di studio, di cultura, di cittadini informati, di consumatori consapevoli. L’alternativa è il caos, ovviamente.

Il tanto quanto ha detto Luca

La presentazione di Luca Conti era sugli strumenti del Quantified Self, ovvero il self-tracking using wearable sensors combined with wearable computing and wireless communication. Si tratta di tecnologia molto interessante ma secondo me ancora acerba in questo: i vari apparecchi in commercio oggi sono perfettamente in grado di sentirmi e misurarmi, ma possono parlare solo con me e non riescono a parlare tra di loro. Se invece potessero scambiarsi dati tra di loro tramite un protocollo comune (dentro la mia personal cloud) tutto sarebbe molto più automatico e io non verrei distratto da macchinette che esigono continuamente la mia attenzione. Per esempio:

  • il pedometro sente che oggi non ho camminato abbastanza e mi crea automaticamente uno spazio “passeggiata” nel programma della giornata di domani
  • la bilancia sente che sono un poco ingrassato e dice al frigo di comprare meno grassi e meno zuccheri
  • etc. etc.

Quel poco che ha detto Doc Searls

Doc è uno che vede quindici anni più avanti degli altri. Era così ai tempi del Cluetrain Manifesto, è così oggi con il Project VRM: free customers are more valuable than captive ones. Del suo troppo breve intervento ho apprezzato molto la capacità di spiegare il contesto delle cose che stanno succedendo in rete.

 

4 risposte a “#SotN13”

  1. Grazie Gaspar per la splendida sintesi, in alcuni tratti quasi una “requisitoria”. Sarebbe bello leggere tue valutazioni più “profonde” (anche se immancabilmente critiche – ma guai non fosse così -) che rappresentano un utile completamento a questo appuntamento oramai fisso.
    Mi spiace solo che Telecom Italia sia stata “abilissima” a dribblare la domanda riguardante lo “scollamento” tra ciò che dice (e promette) il customer service online e quanto “intimano” gli uffici amministrativi, specie quando è colpa loro. Amen

    1. Michael, grazie a te per la compagnia in questi due giorni a Trieste. Per digerire tutto quello che abbiamo ascoltato a Trieste ci vorranno mesi, probabilmente dodici mesi 🙂

  2. Avrei voluto rispondere alla tua osservazione al momento, ma non ho avuto modo e recupero qua. Ciò che dici è condivisibile, ma presuppone che tu imposti gli strumenti per agire direttamente. Non vedo una via per cui intervengano da soli senza un tuo ok, almeno una volta, anzi. Tale scenario mi spaventa un po’. Vorrei essere sempre io a decidere e non lasciare decisioni a macchine, che non necessariamente interpretano correttamente i dati, sbaglio?

    1. Luca sono d’accordo con te! Penso a cose molto semplici e programmate da me alla IFTTT ma che coinvolgano tutti i miei sensori e macchine intelligenti tramite un protocollo comune. Tipo: l’orario, il luogo e la meteo del mio primo appuntamento della giornata influisce automaticamente sulla sveglia, sulla macchina del caffè e sulle luci di casa. Insomma, niente di pericoloso 🙂

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