Tra spam e informazione

Io ho un indirizzo email pubblico, tu hai da promuovere la nuovissima bevanda al succo di straccio. Tu mandi a me e ad altri 1000 target  una mail piena di punti esclamativi, con il seguente risultato:

  • 80% la butta senza aprirla
  • 15% la apre e poi la butta
  • 4% va al sito e dice meh
  • 0,99% va al sito e dice fantastico
  • 0,01% ti risponde di cancellarlo dalla lista (quel rompiscatole sono io)

Per ottenere risultati migliori devi profilare la tua lista. Ma se tu volessi dedicare solo 10 minuti a ognuno dei tuoi 1000 indirizzi, dando una occhiata alla sua presenza sociale per capire i suoi veri interessi, non ti basterebbe un mese di lavoro.

Quello che serve è un bel protocollo VRM che mi permetta di dichiarare pubblicamente il mio interesse a ricevere informazioni su argomenti specifici (vela, musica classica, internet of things), in modo che tu non debba importunarmi per argomenti che non mi interessano, e possa contattarmi senza problemi per argomenti che mi interessano molto.

Sarebbe una situazione che più win/win non si può.

3 risposte a “Tra spam e informazione”

  1. non potrei essere meno d’accordo. chi l’ha detto che vendemmi la roba deve essere facile? non gli servono liste profilate o vrm, gli serve un prodotto che io voglia ed essersi organizzato in modo che per me sia facile trovarlo e dargli i miei soldi. ogni altra strategia implica vendemmi surrettiziamente il prodotto peggiore ed io la disprezzo.

    1. Il tuo disaccordo non è poi così lontano dall’accordo, se “essersi organizzato in modo che per me sia facile trovarlo” = VRM

  2. 10 minuti * 1000 indirizzi sono 7 giorni di lavoro, ovvero 10 gg in un mese. Troppi

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