I responsabili della comunicazione delle aziende parlano in continuazione di influencers, ma solo sul web.
Sugli altri canali non se ne parla perché le cose sono facili e chiare a tutti e non c’è niente da discutere: regali una casa al ministro e lui ti scrive la legge, regali un viaggio al giornalista e lui ti scrive l’articolo, eccetera eccetera.
Sul web invece se ne parla in continuazione proprio perché non è facile identificarli, spuntano dove meno te li aspetti, appaiono, scompaiono, si mimetizzano, escono dalle fottute pareti! Grazie alla incredibile velocità di circolazione delle idee interessanti, ognuno di noi avrà i suoi quindici minuti di influenza. E Daniele Chieffi racconta spesso la storia di come ha scoperto che un venditore ambulante di Palermo (se non ricordo male) influenzava con i suoi post influenzavano il valore delle azioni di una grossa banca italiana…
Io capisco che vi piacerebbe, a voi PR, di poter continuare come ai bei vecchi tempi quando era possibile blandirne uno per convincerne mille. Invece sul web vi tocca parlare con tutti, uno per uno. Fatevene una ragione, e passiamo oltre.