Sono vivo per miracolo

Mi sono fermato per un momento a pensare alle tantissime e concrete possibilità di non essere qui oggi: per esempio a quando da ragazzino col naso per aria attraversai un vecchio ponte della ferrovia e misi il piede dove non c’era più la copertura di ferro e fermai la caduta nel vuoto allargando istintivamente le braccia; o a quando freschissimo di patente superai baldanzosamente un camion sulla contorta strada del lago mentre sulla corsia opposta avveniva un sorpasso identico e contrario eseguito da un conducente molto più esperto che bloccò la sua auto in una nuvola di gomma bruciata; ma anche e soprattutto a tutti i casi che potevano ma non sono avvenuti, dalle collisioni con meteoriti a quelle con il vaso di fiori sul davanzale senza dimenticare tutte le possibilità intermedie che mi sarebbero potute capitare anche se avessi sempre dato retta all’eterno richiamo materno di “non andare nei pericoli”.

Pensando a tutto questo, mi pare evidente che il mio essere vivo è un bizzarro scherzo del destino, una improbabile stringa di casi fortuiti, la classica possibilità su un milione.

E’ bene ricordarlo, ogni tanto.