Sei motivi per cui l’ebook vale meno del libro di carta

Stimolato dalla interessante discussione su Friendfeed sul giusto prezzo di un libro elettronico, generata da un articolo di Mafe, mi annoto qui i sei motivi per cui oggi il valore d’uso di un ebook è inferiore a quello di un libro:

  1. Non c’è la carta, appunto. Muovere bits non costa.
  2. Il libro è usabile così com’è, l’ebook necessita del lettore, e il lettore costa.
  3. Il libro che compri oggi sarà leggibile tra venti anni, l’ebook no.
  4. Il libro è prestabile a chiunque così com’è, l’ebook no.
  5. Il libro usato lo puoi rivendere, l’ebook no.
  6. Il libro forse lo trovi anche gratis in biblioteca, l’ebook sicuramente lo trovi anche gratis in rete.

164 risposte a “Sei motivi per cui l’ebook vale meno del libro di carta”

  1. come ho accennato altrove senza sviluppare, per la versione-base di un libro elettronico (e una versione-base di un libro elettronico dovrebbe essere disponibile sempre) richieste oltre l’euro mi fanno ridere. poi sono a favore di pacchetti "più applicativi" diversificati e più costosi per i fan di un certo autore, barra, di una certa proposta editoriale, e qui entra il discorso, scontato ma vero, che sì, quanto migliore sarà l’esperienza che mi verrà offerta tanto più sarò ben disposta e anzi desidererò pagare per assicurarmela.

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  2. come ho accennato altrove senza sviluppare, per la versione-base di un libro elettronico (e una versione-base di un libro elettronico dovrebbe essere disponibile sempre) richieste oltre l’euro mi fanno ridere. poi sono a favore di pacchetti "più applicativi" diversificati e più costosi per i fan di un certo autore, barra, di una certa proposta editoriale. qui entra il discorso, scontato ma vero, che quanto migliore sarà l’esperienza che mi viene offerta tanto più sarò ben disposto e anzi vorrò pagare per assicurarmela.

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  3. come ho accennato altrove senza sviluppare, per la versione-base di un libro elettronico (e una versione-base di un libro elettronico dovrebbe essere disponibile sempre) richieste oltre l’euro mi fanno ridere. poi sono a favore di pacchetti "più applicativi" diversificati e più costosi per i fan di un certo autore, barra, di una certa proposta editoriale, e qui entra il discorso, scontato ma vero, che sì, quanto migliore sarà l’esperienza che mi verrà offerta tanto più sarò ben disposta e anzi desidererò pagare per assicurarmela.

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  4. come ho accennato altrove senza sviluppare, per la versione-base di un libro elettronico (e una versione-base di un libro elettronico dovrebbe essere disponibile sempre) richieste oltre l’euro mi fanno ridere. poi sono a favore di pacchetti "più applicativi" diversificati e più costosi per i fan di un certo autore, barra, di una certa proposta editoriale. qui entra il discorso, scontato ma vero, che quanto migliore sarà l’esperienza che mi viene offerta tanto più sarò ben disposto e anzi vorrò pagare per assicurarmela.

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  5. a parte: endorsment chiaro e netto a chi e a che consente al sesto motivo nello specifico di comparire su questa lista.

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  6. a parte: endorsment chiaro e netto a chi e a che consente al sesto motivo nello specifico di comparire su questa lista.

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  7. beh, è da un po’ che ne parlo nel mio blog, e tutto quello che qui posso dire, da lettore (cartaceo e non) indefesso è: chi l’ebook non ce l’ha lo dovrebbe provare. Poi accetto qualsiasi commento, però prima provatelo.

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  8. beh, è da un po’ che ne parlo nel mio blog, e tutto quello che qui posso dire, da lettore (cartaceo e non) indefesso è: chi l’ebook non ce l’ha lo dovrebbe provare. Poi accetto qualsiasi commento, però prima provatelo.

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  9. Beh,non so qui, ma tutto questo "buzz" come si dice sull’ebook non mi dite che è stato messo su da quei quattro gatti che ce l’hanno 😉

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  10. Beh,non so qui, ma tutto questo "buzz" come si dice sull’ebook non mi dite che è stato messo su da quei quattro gati che ce l’hanno 😉

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  11. Beh,non so qui, ma tutto questo "buzz" come si dice sull’ebook non mi dite che è stato messo su da quei quattro gatti che ce l’hanno 😉

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  12. Beh,non so qui, ma tutto questo "buzz" come si dice sull’ebook non mi dite che è stato messo su da quei quattro gati che ce l’hanno 😉

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  13. Marco, io ho il Kindle da aprile e ne sono entusiasta. Qui si parlava di prezzi, e io dico: il DRM riduce drasticamente il valore d’uso di un ebook, perché limita la mia capacità di disporne. Ergo *deve* costare molto meno per essere appetibile. Ovviamente si tratta della mia personale opinione, in Mondadori potrebbero pensarla diversamente 🙂

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  14. Marco, io ho il Kindle da aprile e ne sono entusiasta. Qui si parlava di prezzi, e io dico: il DRM riduce drasticamente il valore d’uso di un ebook, perché limita la mia capacità di disporne. Ergo *deve* costare molto meno per essere appetibile. Ovviamente si tratta della mia personale opinione, in Mondadori potrebbero pensarla diversamente 🙂

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  15. Gaspar, sul prezzo apri una porta spalancata. D’accordissimo con te. Personalmente trovo la politica di Mondadori & C suicida, ma penso che la cambieranno ben presto, anche se il fatto che Follett sia già primo in classifica mi perplime non poco. Comunque così il mercato lo si uccide, o almeno lo si limita moltissimo. E non so sinceramente a chi giovi tutto ciò.

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  16. Gaspar, sul prezzo apri una porta spalancata. D’accordissimo con te. Personalmente trovo la politica di Mondadori & C suicida, ma penso che la cambieranno ben presto, anche se il fatto che Follett sia già primo in classifica mi perplime non poco. Comunque così il mercato lo si uccide, o almeno lo si limita moltissimo. E non so sinceramente a chi giovi tutto ciò.

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  17. Va distinto, come mi pare suggerisse anche @mafe, il prezzo per libri di catalogo che diventano "anche" ebook e gli ebook nati come tali, che hanno delle maths molto diverse. Anche per i primi va poi considerato che i diritti per gli autori sono spesso molto più alti sugli ebook (e in alcuni casi coprono, dal punto di vista dell’editore buona parte del risparmio carta-magazzino). Detto questo, il prezzo è il vero DRM e andrebbe pensato con cura (in questa fase è legittimo anche imparare dagli errori)

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  18. Va distinto, come mi pare suggerisse anche @mafe, il prezzo per libri di catalogo che diventano "anche" ebook e gli ebook nati come tali, che hanno delle maths molto diverse. Anche per i primi va poi considerato che i diritti per gli autori sono spesso molto più alti sugli ebook (e in alcuni casi coprono, dal punto di vista dell’editore) buona parte del risparmio. Detto questo, il prezzo è il vero DRM e andrebbe pensato con cura (in questa fase è legittimo anche imparare dagli errori)

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  19. Va distinto, come mi pare suggerisse anche @mafe, il prezzo per libri di catalogo che diventano "anche" ebook e gli ebook nati come tali, che hanno delle maths molto diverse. Anche per i primi va poi considerato che i diritti per gli autori sono spesso molto più alti sugli ebook (e in alcuni casi coprono, dal punto di vista dell’editore buona parte del risparmio carta-magazzino). Detto questo, il prezzo è il vero DRM e andrebbe pensato con cura (in questa fase è legittimo anche imparare dagli errori)

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  20. Va distinto, come mi pare suggerisse anche @mafe, il prezzo per libri di catalogo che diventano "anche" ebook e gli ebook nati come tali, che hanno delle maths molto diverse. Anche per i primi va poi considerato che i diritti per gli autori sono spesso molto più alti sugli ebook (e in alcuni casi coprono, dal punto di vista dell’editore) buona parte del risparmio. Detto questo, il prezzo è il vero DRM e andrebbe pensato con cura (in questa fase è legittimo anche imparare dagli errori)

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  21. un pensiero sul tuo punto 4), riferimento alla nuova funzionalità Kindle di prestare gli ebook. Non parlo di valore in denaro, ma è una considerazione più "funzionale". Io le limitazioni del prestito le ho trovate così strane. Posso prestarti un libro per 14 giorni, periodo durante il quale IO proprietario non posso disporne. Si cerca in qualche modo di replicare lo svantaggio della realtà fisica (risorse finite, io ti presto qualcosa e quindi mi privo di quella cosa) nel digitale. E’ un punto che suona strano nel digitale. Domanda che sorge spontanea: perché non poterne disporre durante il prestito? Dal momento in cui io ti sto prestando un libro, quindi ti permetto di leggere qualcosa che ho comprato io, non vedo dove sia il problema di poter continuare ad utilizzare il mio file, quando, in qualsiasi caso, poi a te quel file scompare dal tuo device. E’ una sorta di "regalo" che ti sto facendo, temporaneo. Quindi perché bloccarmi, tu non puoi rubarmelo. Non capisco perché replicare qualcosa che è sempre stato un problema…

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  22. un pensiero sul tuo punto 4), riferimento alla nuova funzionalità Kindle di prestare gli ebook. Non parlo di valore in denaro, ma è una considerazione più "funzionale". Io le limitazioni del prestito le ho trovate così strane. Posso prestarti un libro per 14 giorni, periodo durante il quale IO proprietario non posso disporne. Si cerca in qualche modo di replicare lo svantaggio della realtà fisica (risorse finite, io ti presto qualcosa e quindi mi privo di quella cosa) nel digitale. E’ un punto che suona strano nel digitale. Domanda che sorge spontanea: perché non poterne disporre durante il prestito? Dal momento in cui io ti sto prestando un libro, quindi ti permetto di leggere qualcosa che ho comprato io, non vedo dove sia il problema di poter continuare ad utilizzare il mio file, quando, in qualsiasi caso, poi a te quel file scompare dal tuo device. E’ una sorta di "regalo" che ti sto facendo, temporaneo. Quindi perché bloccarmi, tu non puoi rubarmelo. Non capisco perché replicare qualcosa che è sempre stato un problema…

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  23. Ale, giustissimo quello che dici, e però alla fine le limitazioni funzionali (specie quelle assurde!) diminuiscono il valore d’uso del bene limitato, giusto?

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  24. Ale, giustissimo quello che dici, e però alla fine le limitazioni funzionali (specie quelle assurde!) diminuiscono il valore d’uso del bene limitato, giusto?

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  25. Certo che lo diminuiscono. Il digitale offre una marea di opportunità funzionali aggiuntive impossibili nell’analogico che, se sfruttate, potrebbero giustificare il valore più alto dell’ebook rispetto al libro cartaceo. In realtà questo, così come i DRM e i tuoi punti sul quale sono d’accordo, non fanno altro che abbassarne il valore, soprattutto quello percepito come "giusto" dall’utente.

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  26. Certo che lo diminuiscono. Il digitale offre una marea di opportunità funzionali aggiuntive impossibili nell’analogico che, se sfruttate, potrebbero giustificare il valore più alto dell’ebook rispetto al libro cartaceo. In realtà questo, così come i DRM e i tuoi punti sul quale sono d’accordo, non fanno altro che abbassarne il valore, soprattutto quello percepito come "giusto" dall’utente.

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  27. Gaspar mi perdonerà se non sono troppo d’accordo. Muovere i bit non costa (quanto muovere la carta) ma fare in modo che quei bit abbiano un senso e siano usabili costa. Così come è costato negli anni rendere usabili i libri, solo che il costo si è spalmato nei 5 e passa secoli di storia della stampa a caratteri mobili. Qui si sta lavorando per capire come fare a darvi da leggere degli ebook che non siano dei muri di lettere ma abbiano un valore aggiunto rispetto a quelli di carta o che, in subordine, siano almeno gradevoli e consentano un buon comfort di lettura. Non ho ben chiaro il significato che Gaspar dà al verbo "valere" in questo contesto, ma io non mi sento di essere proprio d’accordo, sia dal punto di vista del valore economico, sia dal punto di vista di quello sociale/cognitivo.

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  28. Gaspar mi perdonerà se non sono troppo d’accordo. Muovere i bit non costa (quanto muovere la carta) ma fare in modo che quei bit abbiano un senso e siano usabili costa. Così come è costato negli anni rendere usabili i libri, solo che il costo si è spalmato nei 5 e passa secoli di storia della stampa a caratteri mobili. Qui si sta lavorando per capire come fare a darvi da leggere degli ebook che non siano dei muri di lettere ma abbiano un valore aggiunto rispetto a quelli di carta o che, in subordine, siano almeno gradevoli e consentano un buon comfort di lettura. Non ho ben chiaro il significato che Gaspar dà al verbo "valere" in questo contesto, ma io non mi sento di essere proprio d’accordo, sia dal punto di vista del valore economico, sia dal punto di vista di quello sociale/cognitivo.

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  29. Secondo me il ragionamento sul costo dell’ebook, proprio in denaro, è la cosa più importante. Prima ancora del comfort di lettura. Credo che la diffusione degli ebook sia prima di tutto collegata a questo discorso, prima ancora dell’usabilità.

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  30. Secondo me il ragionamento sul costo dell’ebook, proprio in denaro, è la cosa più importante. Prima ancora del comfort di lettura. Credo che la diffusione degli ebook sia prima di tutto collegata a questo discorso, prima ancora del comfort di lettura.

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  31. Secondo me il ragionamento sul costo dell’ebook, proprio in denaro, è la cosa più importante. Prima ancora del comfort di lettura. Credo che la diffusione degli ebook sia prima di tutto collegata a questo discorso, prima ancora dell’usabilità.

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  32. Secondo me il ragionamento sul costo dell’ebook, proprio in denaro, è la cosa più importante. Prima ancora del comfort di lettura. Credo che la diffusione degli ebook sia prima di tutto collegata a questo discorso, prima ancora del comfort di lettura.

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  33. Matteo ti perdono, anche se non trovo il disaccordo. Semmai una diversa prospettiva: io mi limito a paragonare il valore d’uso dei due beni, tu aggiungi che anche fare un ebook, e farlo bene, costa soldi e fatica. Ok. Costa più di un libro di carta? Il lettore non lo compra, fine della storia.

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  34. Matteo ti perdono, anche se non trovo il disaccordo. Semmai una diversa prospettiva: io mi limito a paragonare il valore d’uso dei due beni, tu aggiungi che anche fare un ebook, e farlo bene, costa soldi e fatica. Ok. Costa più di un libro di carta? Il lettore non lo compra, fine della storia.

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  35. Il lettore non lo compra se chi lo vende non è in grado di fargli percepire il valore aggiunto. Ma quello è un altro discorso. Se tu parli in termini assoluti dicendo che l’ebook vale meno della carta mi sembra che l’unica operazione che ottieni sia quella di svilire tutta una filiera (che esiste, anche se in questo momento in cui grandi player si stanno muovendo, la visibilità è tutta da un’altra parte) che su questo settore fa ricerca.

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  36. Il lettore non lo compra se chi lo vende non è in grado di fargli percepire il valore aggiunto. Ma quello è un altro discorso. Se tu parli in termini assoluti dicendo che l’ebook vale meno della carta mi sembra che l’unica operazione che ottieni sia quella di svilire tutta una filiera (che esiste, anche se in questo momento in cui grandi player si stanno muovendo, la visibilità è tutta da un’altra parte) che su questo settore fa ricerca.

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  37. Poi magari tu dici che il costo di questa ricerca non deve ricadere sul lettore ma deve restare sulle case editrici, su chi fa le conversioni, sulla distribuzione… ma ciò non sminuisce il valore dell’ebook in sè, solo del suo prezzo al consumo. Son due cose diverse.

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  38. Poi magari tu dici che il costo di questa ricerca non deve ricadere sul lettore ma deve restare sulle case editrici, su chi fa le conversioni, sulla distribuzione… ma ciò non sminuisce il valore dell’ebook in sè, solo del suo prezzo al consumo. Son due cose diverse.

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  39. Perché non sono d’accordo sui tuoi punti, punto per punto 🙂 1. Muovere i bits non costa? E tutta la struttura su cui corrono chi la paga? (una prova? L’Italia indietrissimo quindi gli italiani non hanno accesso) ; 2. Il lettore non costa, è un investimento; 3. Grandissimi dubbi su quest’affermazione senza prove; 4. Anche qui: mai pensato di prestare il Kindle? Di lasciarlo sul tavolino del tuo negozio di barbiere? Eccetera. No, un’affermazione che si può respingere; 5. nulla da dire, ma quello che vendi non è più il contenuto del libro, su cui ti sei formato, al quale torni di tanto in tanto, è l’oggetto libro: anche il Kindle si potrà vendere, ne sono certo e si potrebbe ipotizzare un mercato derivato dei suoi contenuti – aspettiamo la massa critica per dirlo; 6. ahahha Trovami Chatwin o Sebald.

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  40. Perché non sono d’accordo sui tuoi punti, punto per punto 🙂 1. Muovere i bits non costa? E tutta la struttura su cui corrono chi la paga? (una prova? L’Italia indietrissimo quindi gli italiani non hanno accesso) ; 2. Il lettore non costa, è un investimento; 3. Grandissimi dubbi su quest’affermazione senza prove; 4. Anche qui: mai pensato di prestare il Kindle? Di lasciarlo sul tavolino del tuo negozio di barbiere? Eccetera. No, un’affermazione che si può respingere; 5. nulla da dire, ma quello che vendi non è più il contenuto del libro, su cui ti sei formato, al quale torni di tanto in tanto, è l’oggetto libro: anche il Kindle si potrà vendere, ne sono certo e si potrebbe ipotizzare un mercato derivato dei suoi contenuti – aspettiamo la massa critica per dirlo; 6. ahahha Trovami Chatwin o Sebald.

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  41. Eh, svilisco la filiera 🙂 Io la bombarderei la filiera, guarda. Sono un grande fan dell’ebook, li leggo tutti i giorni e li compro tutte le settimane; ma quello che mi stanno dando adesso è un prodotto zoppo rispetto alle sue potenzialità. Ergo, non sono disposto a pagarlo quanto il libro.

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  42. Eh, svilisco la filiera 🙂 Io la bombarderei la filiera, guarda. Sono un grande fan dell’ebook, li leggo tutti i giorni e li compro tutte le settimane; ma quello che mi stanno dando adesso è un prodotto zoppo rispetto alle sue potenzialità. Ergo, non sono disposto a pagarlo quanto il libro.

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  43. Ok, quello che ti stanno dando adesso è un prodotto zoppo, quindi tanto vale dare un giudizio assoluto, mescolando mele e pere, Mondadori e Simplicissimus, Edigita e 40Kbooks, VitaNova e Repubblica+. Mmm, it’s more complicated than that.

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  44. Ok, quello che ti stanno dando adesso è un prodotto zoppo, quindi tanto vale dare un giudizio assoluto, mescolando mele e pere, Mondadori e Simplicissimus, Edigita e 40Kbooks, VitaNova e Repubblica+. Mmm, it’s more complicated than that. Quantomeno, nel tuo post, manca un "oggi". Ma io cambierei in "Perchè un lettore è disposto oggi a pagare meno per un ebook che per un libro di carta".

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  45. Ok, quello che ti stanno dando adesso è un prodotto zoppo, quindi tanto vale dare un giudizio assoluto, mescolando mele e pere, Mondadori e Simplicissimus, Edigita e 40Kbooks, VitaNova e Repubblica+. Mmm, it’s more complicated than that. Quantomeno, nel tuo post, manca un "oggi". Ma io cambierei in "Perchè un lettore è disposto oggi a pagare meno per un ebook che per un libro di carta".

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  46. Ok, quello che ti stanno dando adesso è un prodotto zoppo, quindi tanto vale dare un giudizio assoluto, mescolando mele e pere, Mondadori e Simplicissimus, Edigita e 40Kbooks, VitaNova e Repubblica+. Mmm, it’s more complicated than that.

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  47. Matteo, se Antonio vende libri zoppi, non sono meno zoppi di quelli di Mondadori. "Oggi" è implicito ma hai ragione, meglio esplicitare. Ho editato.

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  48. Matteo, se Antonio vende libri zoppi, non sono meno zoppi di quelli di Mondadori. "Oggi" è implicito ma hai ragione, meglio esplicitare. Ho editato.

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  49. Potrebbe essere una buona cosa spiegare cosa intendi per zoppi. La cosa mi interessa non poco, visto che ci sto lavorando sopra.

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  50. Potrebbe essere una buona cosa spiegare cosa intendi per zoppi. La cosa mi interessa non poco, visto che ci sto lavorando sopra.

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  51. Palms, dunque dunque: 1) Ok, costa poco. Come "chi paga?" Io pago! Circa 500€ l’anno per una connessione lenta e traballante. Se me la regala la SIAE, ne riparliamo. 2) E’ un investimento che con il libro non devo fare, la differenza io la sento, anche se costa meno di un pieno al Cayenne. 3) Da qualche parte ho dei floppy disk da 5" e 1/4 con dei documenti scritti in Wordstar 3 vent’anni fa. Prova a leggerli.

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  52. Palms, dunque dunque: 1) Ok, costa poco. Come "chi paga?" Io pago! Circa 500€ l’anno per una connessione lenta e traballante. Se me la regala la SIAE, ne riparliamo. 2) E’ un investimento che con il libro non devo fare, la differenza io la sento, anche se costa meno di un pieno al Cayenne. 3) Da qualche parte ho dei floppy disk da 5" e 1/4 con dei documenti scritti in Wordstar 3 vent’anni fa. Prova a leggerli.

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  53. 4) Sul Kindle ho 50 libri, se ne presto uno li ho prestati tutti. 5) Su questo sei già d’accordo. 6) Sulla riva del torrente si trova molto, e il resto si trova sui newsgroup a cui mi ha introdotto Ludo forse cinque anni fa. Ci vuole solo pazienza.

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  54. 4) Sul Kindle ho 50 libri, se ne presto uno li ho prestati tutti. 5) Su questo sei già d’accordo. 6) Sulla riva del torrente si trova molto, e il resto si trova sui newsgroup a cui mi ha introdotto Ludo forse cinque anni fa. Ci vuole solo pazienza.

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  55. dipende cosa ti vende l’ebook. finché l’ebook viene percepito come "libro", anzi come fratello povero del libro, e non come forma autonoma con valori che il libro non ha, allora sì, il valore economico percepito dell’ebook sarà quello di un fratello povero.

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  56. dipende cosa ti vende l’ebook. finché l’ebook viene percepito come "libro", anzi come fratello povero del libro, e non come forma autonoma con valori che il libro non ha, allora sì, il valore economico percepito dell’ebook sarà quello di un fratello povero.

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  57. 1) l’immaterialità del bit non è detto che comporti una perdita di valore, semmai non esclude un apprezzamento. 2) il lettore è il costo del supporto. Un costo che nel libro tradizionale è quello della carta. Carta che porta con sè solo un libro alla volta. 3) un libro cartaceo non è meno esposto al degrado fisico. tutto dipende dalla modalità di conservazione e perpetuazione del dato e del suo interprete. 4) questo è un falso problema, io ti posso passare un epub quando voglio. Il rispetto del copyright attiene ad altri piani, a mio parere. 5) Idem come prima. restrizioni di tipo commerciale che non sono assolutamente immutabili e che possono tranquillamente dipendere dal tipo di licenza attribuita al singolo file. 6) Sto cercando da tempo diversi titoli in formato elettronico e, credimi, non è vero. Se devo aspettare sulla riva del fiume, poi, allora di cosa stiamo parlando?

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  58. 1) l’immaterialità del bit non è detto che comporti una perdita di valore, semmai non esclude un apprezzamento. 2) il lettore è il costo del supporto. Un costo che nel libro tradizionale è quello della carta. Carta che porta con sè solo un libro alla volta. 3) un libro cartaceo non è meno esposto al degrado fisico. tutto dipende dalla modalità di conservazione e perpetuazione del dato e del suo interprete. 4) questo è un falso problema, io ti posso passare un epub quando voglio. Il rispetto del copyright attiene ad altri piani, a mio parere. 5) Idem come prima. restrizioni di tipo commerciale che non sono assolutamente immutabili e che possono tranquillamente dipendere dal tipo di licenza attribuita al singolo file. 6) Sto cercando da tempo diversi titoli in formato elettronico e, credimi, non è vero. Se devo aspettare sulla riva del fiume, poi, allora di cosa stiamo parlando?

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  59. Massì Fabrizio, è il solito thread un po’ deprimente. Bastava dire: "Io 3 euro non li spendo, per ebook di questa qualità." e sarei stato d’accordo su tutta la linea.

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  60. Massì Fabrizio, è il solito thread un po’ deprimente. Bastava dire: "Io 3 euro non li spendo, per ebook di questa qualità." e sarei stato d’accordo su tutta la linea.

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  61. Sì. E noto che rimane fuori dalla porta il discorso centrale di tutto il mazzo: cosa deve avere di diverso un ebook *nato* per essere letto in digitale, rispetto ad un ocr di un testo statico? Ovvero, alzando un po’ la testa, quali sono le "qualità" di un ebook che lo rendono un prodotto autonomo rispetto ad un libro cartaceo? Perché il discorso del "quanto deve costare" dipende anche da "cosa vado a comprare" (e di "quanto lavoro c’è dietro").

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  62. Sì. E noto che rimane fuori dalla porta il discorso centrale di tutto il mazzo: cosa deve avere di diverso un ebook *nato* per essere letto in digitale, rispetto ad un ocr di un testo statico? Ovvero, alzando un po’ la testa, quali sono le "qualità" di un ebook che lo rendono un prodotto autonomo rispetto ad un libro cartaceo? Perché il discorso del "quanto deve costare" dipende anche da "cosa vado a comprare" (e di "quanto lavoro c’è dietro").

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  63. Matteo ha risintetizzato i miei punti dando la risposta che avrei dato anch’io e meglio. Voglio aggiungere una considerazione generale: all’inizio anch’io m’ero fissato il limite dei 3 dollari per un ebook – forse perché quello era il valore che percepivo. Adesso sono passati mesi, al prezzo non guardo più: tra leggere sul Kindle e su carta non ho dubbi, Kindle tutta la vita. Ho comprato ebook a 18 dollari per questo, perché la copia di carta, non facile, ci avrebbe messo settimane a raggiungermi. Insomma come sempre in Italia siamo indietro, per un concorso di colpa tra compratori e venditori, ma la chiave di comprensione dell’ebook come strumento non è certo il prezzo, ihmo.

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  64. Matteo ha risintetizzato i miei punti dando la risposta che avrei dato anch’io e meglio. Voglio aggiungere una considerazione generale: all’inizio anch’io m’ero fissato il limite dei 3 dollari per un ebook – forse perché quello era il valore che percepivo. Adesso sono passati mesi, al prezzo non guardo più: tra leggere sul Kindle e su carta non ho dubbi, Kindle tutta la vita. Ho comprato ebook a 18 dollari per questo, perché la copia di carta, non facile, ci avrebbe messo settimane a raggiungermi. Insomma come sempre in Italia siamo indietro, per un concorso di colpa tra compratori e venditori, ma la chiave di comprensione dell’ebook come strumento non è certo il prezzo, ihmo.

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  65. Fabrizio, sono d’accordo che quello sia una domanda fondamentale, e mi pare anche che qualcuno stia provando a inventarsi delle risposte interessanti. Insomma, nutro fiducia.

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  66. Fabrizio, sono d’accordo che quella sia una domanda fondamentale, e mi pare anche che qualcuno stia provando a inventarsi delle risposte interessanti. Insomma, nutro fiducia.

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  67. Fabrizio, sono d’accordo che quella sia una domanda fondamentale, e mi pare anche che qualcuno stia provando a inventarsi delle risposte interessanti. Insomma, nutro fiducia.

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  68. Fabrizio, sono d’accordo che quello sia una domanda fondamentale, e mi pare anche che qualcuno stia provando a inventarsi delle risposte interessanti. Insomma, nutro fiducia.

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  69. Mi sembra che si stia discutendo del sesso degli angeli. Gli editori potrebbero proporre tutto il loro catalogo SENZA grossi costi di preparazione e nessun costo di distribuzione (di ebooks stores direi che non ce ne sono pochi). La domanda é: perché invece si presentano come innovatori "buttando" sul mercato qualche titolo a costi pressoché uguali a quelli cartacei (senza peró alcun costo di stampa e distribuzione)?

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  70. Mi sembra che si stia discutendo del sesso degli angeli. Gli editori potrebbero proporre tutto il loro catalogo SENZA grossi costi di preparazione e nessun costo di distribuzione (di ebooks stores direi che non ce ne sono pochi). La domanda é: perché invece si presentano come innovatori "buttando" sul mercato qualche titolo a costi pressoché uguali a quelli cartacei (senza peró alcun costo di stampa e distribuzione)?

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  71. Io, da utente, vorrei ne più ne meno che un libro da sfogliare e leggere come faccio con quelli cartacei. Punto.

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  72. Io, da utente, vorrei ne più ne meno che un libro da sfogliare come faccio con quelli cartacei. Punto.

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  73. Io, da utente, vorrei ne più ne meno che un libro da sfogliare e leggere come faccio con quelli cartacei. Punto.

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  74. Io, da utente, vorrei ne più ne meno che un libro da sfogliare come faccio con quelli cartacei. Punto.

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  75. Dal punto di vista della semplice lettura in nulla secondo me, dal punto di vista del lettore invece molitssimo. In primis togliere quelle vaccate di drm, non vedo perché un editore dovrebbe indicarmi anche su quale reader devo leggere. Quando compro un libro nonvedo scritto si puó leggere solo in soggiorno e nessuna autovettura funziona solo con il carburante di una compagnia petrolifera.

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  76. Dal punto di vista della semplice lettura in nulla secondo me, dal punto di vista del lettore invece molitssimo. In primis togliere quelle vaccate di drm, non vedo perché un editore dovrebbe indicarmi anche su quale reader devo leggere. Quando compro un libro nonvedo scritto si puó leggere solo in soggiorno e nessuna autovettura funziona solo con il carburante di una compagnia petrolifera.

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  77. A me pare che le grandi rivoluzioni tecnologiche, in ogni settore, portino con sé una circolazione del contenuto infinitamente più vasta ad un prezzo incomparabilmente più basso in cambio di una certa inevitabile riduzione della qualità intrinseca del prodotto. Provocano cioè vere e proprie distruzioni di valore esistente in cambio della nascita di nuovi mercati. Per questo sono letteralmente “disrupting”.

    Stringere la mano a Gaspar e conversarci di persona è qualitativamente incomparabile col doversi accontentare di leggerlo in un blog, ma il blog è un buon deal: costa meno che andarlo a trovare, è più facile, possono farlo in tanti.

    Ascoltare un mp3 è un’esperienza di qualità abissalmente inferiore a quella di un CD audio la quale è vertiginosamente inferiore all’ascolto di un concerto dal vivo, il quale non darà mai l’appagamento che dà il suonarsi da soli quel brano alla tastiera. Epperò con l’mp3 posso ascoltare tutta la musica che voglio quando voglio e dove voglio. 

    Un libro a stampa vale molto meno di un incunabolo che vale meno di una miniatura. Ma il libro a stampa si può duplicare a più basso costo (non servono gli amanuensi) e arriva dappertutto (quasi), e la Bibbia entra tradotta in tutte le case e succede il finimondo ecc…

    Insomma, non si fosse capito, da questo punto di vista sono più radicale di Gaspar: DRM o nonDRM, zoppo o no, fatto bene o fatto male, un ebook DEVE necessariamente costare molto meno del libro di carta, o, semplicemente, non avrà ragion d’essere. Dimostrazione: gli “enhanced books” che circolano via App-Store su iPad ecc…, pieni di animazioni, contenuti extra ed effetti speciali, costano molto meno dei normali ebook “plain ePub”. La cosa non può stare in piedi. E inutile prenderci in giro: produrre, promuovere, distribuire un ebook “plain ePub” costa MOLTO meno che produrre un libro di carta, e mi meraviglio che persone che sono dentro l’editoria da sempre possano sostenere il contrario. E non si dica dei diritti d’autore: si pagano a percentuale, sono un costo variabile, e gli autori più smart sanno benissimo che guadagneranno solo se l’ebook avrà un prezzo basso. Se poi nel prezzo dell’ebook vogliamo farci pagare i costi fissi della struttura creata per il cartaceo, la terrificante gestione dei resi del cartaceo, o lo sovraccarichiamo per allontanare il fantasma della cannibalizzazione, beh, allora tutto si può dire. 

    All’inizio va bene tutto. Ma non a lungo. Il prezzo lo fanno i compratori, non i venditori, soprattutto ai tempi della rete, soprattutto per prodotti digitali replicabili all’infinito a costo zero. E un ebook entro i prossimi due anni costerà 0,90 o 1,90 o 2,90 o 3,90 o, quelli più cari, 4,90. L’editore che non avrà una struttura di costi compatibile con questi prezzi, semplicemente non ne venderà.

    E la qualità, Matteo, non serve a spuntare un prezzo più alto, ma a far preferire l’ebook a pagamento a quello “senza prezzo” disponibile in rete perché piratato.

    Prezzo basso e qualità alta sono le uniche vere “armi” a disposizione di autori ed editori per fare la differenza rispetto ai file distribuiti illegalmente.

  78. Non per citarmi, ma per non ripetere ciò che ho già detto e ridetto altrove (http://wp.me/p11m4s-3S), secondo me – oltre al prezzo – ci sono tre problemi sostanziali perché l’ebook abbia veramente un mercato: i DRM, i troppi device in circolazione e i troppi formati. Tuttavia sono anche fiducioso che presto, se non per convinzione, ma per spirito di sopravvivenza, gli editori italiani capiranno come è meglio muoversi. Altrimenti l’ebook italico resterà cosa per pochissimi.

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  79. Non per citarmi, ma per non ripetere ciò che ho già detto e ridetto altrove (http://wp.me/p11m4s-3S), secondo me – oltre al prezzo – ci sono tre problemi sostanziali perché l’ebook abbia veramente un mercato: i DRM, i troppi device in circolazione e i troppi formati. Tuttavia sono anche fiducioso che presto, se non per convinzione, ma per spirito di sopravvivenza, gli editori italiani capiranno come è meglio muoversi. O altrimenti, l’ebook italico resterà cosa per pochissimi.

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  80. Non per citarmi, ma per non ripetere ciò che ho già detto e ridetto altrove (http://wp.me/p11m4s-3S), secondo me – oltre al prezzo – ci sono tre problemi sostanziali perché l’ebook abbia veramente un mercato: i DRM, i troppi device in circolazione e i troppi formati. Tuttavia sono anche fiducioso che presto, se non per convinzione, ma per spirito di sopravvivenza, gli editori italiani capiranno come è meglio muoversi. Altrimenti l’ebook italico resterà cosa per pochissimi.

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  81. Non per citarmi, ma per non ripetere ciò che ho già detto e ridetto altrove (http://wp.me/p11m4s-3S), secondo me – oltre al prezzo – ci sono tre problemi sostanziali perché l’ebook abbia veramente un mercato: i DRM, i troppi device in circolazione e i troppi formati. Tuttavia sono anche fiducioso che presto, se non per convinzione, ma per spirito di sopravvivenza, gli editori italiani capiranno come è meglio muoversi. O altrimenti, l’ebook italico resterà cosa per pochissimi.

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  82. Marco, il secondo punto (troppi device) non esiste. Sarebbe come dire che il web è stato frenato dal proliferare di tipi di computer, smartphone e browser. Ci son stati problemi e bestemmioni (per chi come me ai tempi lavorava nella produzione client-side) ma niente di più.

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  83. Marco, il secondo punto (troppi device) non esiste. Sarebbe come dire che il web è stato frenato dal proliferare di tipi di computer, smartphone e browser. Ci son stati problemi e bestemmioni (per chi come me ai tempi lavorava nella produzione client-side) ma niente di più.

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  84. Matteo, scusa, ma qui si parla di device non multifunzione (non parlo di iPad, preciso, ma solo di eReader nudi e crudi) e di un mercato che ancora non c’è, potenziali clienti tra il diffidente e il curioso che, a mio modesto parere, vengono subito messi di fronte a una marea di problematiche, non ultimo – e sai bene quanto già sentito – "che eReader scegliere?" e perché questo invece dell’altro. E tutto, ripeto, non per navigare sul web ma per leggere un file.

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  85. Matteo, scusa, ma qui si parla di device non multifunzione (non parlo di iPad, preciso, ma solo di eReader nudi e crudi) e di un mercato che ancora non c’è, potenziali clienti tra il diffidente e il curioso che, a mio modesto parere, vengono subito messi di fronte a una marea di problematiche, non ultimo – e sai bene quanto già sentito – "che eReader scegliere?" e perché questo invece dell’altro. E tutto, ripeto, non per navigare sul web ma per leggere un file. A me sembra un filino esagerato, ma ovviamente è un’impressione personale.

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  86. Matteo, scusa, ma qui si parla di device non multifunzione (non parlo di iPad, preciso, ma solo di eReader nudi e crudi) e di un mercato che ancora non c’è, potenziali clienti tra il diffidente e il curioso che, a mio modesto parere, vengono subito messi di fronte a una marea di problematiche, non ultimo – e sai bene quanto già sentito – "che eReader scegliere?" e perché questo invece dell’altro. E tutto, ripeto, non per navigare sul web ma per leggere un file. A me sembra un filino esagerato, ma ovviamente è un’impressione personale.

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  87. Matteo, scusa, ma qui si parla di device non multifunzione (non parlo di iPad, preciso, ma solo di eReader nudi e crudi) e di un mercato che ancora non c’è, potenziali clienti tra il diffidente e il curioso che, a mio modesto parere, vengono subito messi di fronte a una marea di problematiche, non ultimo – e sai bene quanto già sentito – "che eReader scegliere?" e perché questo invece dell’altro. E tutto, ripeto, non per navigare sul web ma per leggere un file.

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  88. Mah, di fatto la scelta di cui parli è Kindle vs Restodelmondo e si riassume in Mobi vs ePub. Ovvero guerra di formati, di cui conosceremo il vincitore entro pochi mesi. Francamente io terrei per ePub, se non fosse che pure ePub fa abbastanza cagare, ma mai quanto un formato come Mobipocket, che si basa su html 3.2. Sui device la questione NON esiste. Esiste semmai per i rendering engine ePub (ADE vs Webkit), ma è ordinaria amministrazione e non fa danni.

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  89. Mah, di fatto la scelta di cui parli è Kindle vs Restodelmondo e si riassume in Mobi vs ePub. Ovvero guerra di formati, di cui conosceremo il vincitore entro pochi mesi. Francamente io terrei per ePub, se non fosse che pure ePub fa abbastanza cagare, ma mai quanto un formato come Mobipocket, che si basa su html 3.2. Sui device la questione NON esiste. Esiste semmai per i rendering engine ePub (ADE vs Webkit), ma è ordinaria amministrazione e non fa danni.

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  90. sui device io non ne faccio un discorso personale (a me personalmente non dà fastidio), ma più generale e in un certo senso complesso. (comunque questa del motore ADE è una delle cose che trovo fastidiosa, non per me, ripeto, ma per tutti coloro che vorrebbero davvero che il libro digitale venisse apprezzato per le sue potenzialità e non per i suoi limiti).

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  91. sui device io non ne faccio un discorso personale (a me personalmente non dà fastidio), ma più generale e in un certo senso complesso. (comunque questa del motore ADE è una delle cose che trovo fastidiosa, non per me, ripeto, ma per tutti coloro che vorrebbero davvero che il libro digitale venisse apprezzato per le sue potenzialità e non per i suoi limiti).

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  92. Matteo, non ho capito il "reload". Ad ogni modo credo di aver risposto perfettamente alla tua domanda riguardo al perché da lettore di ebooks non sono disposto a pagare tanto quanto un cartaceo.

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  93. Matteo, non ho capito il "reload". Ad ogni modo credo di aver risposto perfettamente alla tua domanda riguardo al perché da lettore di ebooks non sono disposto a pagare tanto quanto un cartaceo.

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  94. A prescindere da quello che scrive Antonio, che è imprenditore di successo che spesso vede lungo e ci capisce di politiche dei prezzi, io sono sempre stato chiaro sul fatto che che valore di un ebook e suo prezzo al consumatore sono cose differenti. Anzi, delle politiche dei prezzi vorrei interessarmene il meno possibile perché non è il mio campo e non lo sarà mai. Antonio dice una cosa giusta quando mi ricorda (ma già lo so) che la qualità di un ebook serve soprattutto come strumento di persuasione e non come leva per aumentare i prezzi. In uno dei miei primi commenti a questo thread ho scritto che il costo della ricerca non deve per forza ricadere sull’utente finale, infatti.

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  95. A prescindere da quello che scrive Antonio, che è imprenditore di successo che spesso vede lungo e ci capisce di politiche dei prezzi, io sono sempre stato chiaro sul fatto che che valore di un ebook e suo prezzo al consumatore sono cose differenti.

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  96. A prescindere da quello che scrive Antonio, che è imprenditore di successo che spesso vede lungo e ci capisce di politiche dei prezzi, io sono sempre stato chiaro sul fatto che che valore di un ebook e suo prezzo al consumatore sono cose differenti. Anzi, delle politiche dei prezzi vorrei interessarmene il meno possibile perché non è il mio campo e non lo sarà mai. Antonio dice una cosa giusta quando mi ricorda (ma già lo so) che la qualità di un ebook serve soprattutto come strumento di persuasione e non come leva per aumentare i prezzi. In uno dei miei primi commenti a questo thread ho scritto che il costo della ricerca non deve per forza ricadere sull’utente finale, infatti.

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  97. A prescindere da quello che scrive Antonio, che è imprenditore di successo che spesso vede lungo e ci capisce di politiche dei prezzi, io sono sempre stato chiaro sul fatto che che valore di un ebook e suo prezzo al consumatore sono cose differenti.

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  98. quoto matteo. se io dovessi vendere gli ebook di quinta calcolando il lavoro che c’è dietro per produrli, dovrei venderli dai 30 ai 40 euro a copia.

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  99. quoto matteo. se io dovessi vendere gli ebook di quinta calcolando il lavoro che c’è dietro per produrli, dovrei venderli dai 30 ai 40 euro a copia.

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  100. D’altra parte (senza scomodare Benjamin) ogni rivoluzione tecnologica diminuisce il costo di un prodotto ma ne aumenta il valore sociale intrinseco. Questo senza chiamare in causa altri benefici che bilanciano gli immancabili svantaggi che derivano dalla perdita di "autenticità" (prima con la riproducibilità tecnica e poi con la trasformazione in bit).

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  101. D’altra parte (senza scomodare Benjamin) ogni rivoluzione tecnologica diminuisce il costo di un prodotto ma ne aumenta il valore sociale intrinseco. Questo senza chiamare in causa altri benefici che bilanciano gli immancabili svantaggi che derivano dalla perdita di "autenticità" (prima con la riproducibilità tecnica e poi con la trasformazione in bit).

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  102. Oggi io compro mediamente 10 libri all’anno, per una spesa di circa 250 Euro.
    Non sono disposto a spenderne 500 per 20 libri.
    Se però con 500 Euro comprassi 100 ebooks, li spenderei.
    Prendere o lasciare.

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