Gli ininfluenti della blogosfera

Una volta il lavoro di lobbying o di PR era più semplice: catturare l’orecchio e l’attenzione delle persone influenti, e far arrivare loro il messaggio.

Il lavoro si è molto complicato, oggi che ognuno può dire la sua per colpa del web. Mentre uno è lì che controlla il messaggio, gli salta fuori dal nulla un blogghettino da due soldi che invece dice tutta un’altra cosa, e tutti a leggere il blogghettino e a ignorare il costoso sito istituzionale; al facoltoso cliente che gli si racconta? Son dolori.

Capisco allora che in certi ambienti si senta ancora l’esigenza di individuare il blogger influente, nella speranza che tutto torni a funzionare come prima; ma non è più così. Per non parlare del fatto che la blogosfera è sempre più marginale rispetto alla sempre più fitta rete di relazioni che si creano sulle reti sociali.

(A margine: se tra i milioni di blog italiani analizzi quei cinquecento che leggevano Massimo Mantellini, scopri che Mantellini era molto letto: chi l’avrebbe mai detto).

E’ bene ripetere ogi tanto che noi, che non abbiamo niente da vendere, non siamo qui per influenzare ma per esprimerci e per avere relazioni tra amici; e gli amici che cercano di venderti qualcosa sono quelli che perdi senza rimpianti.

E poi vale sempre il postulato del rinoceronte scorrevole:

La vera misura dell’autorevolezza è la quantità di stronzate che posso scrivere impunemente, prima che si sappia che sono un cretino.

12 risposte a “Gli ininfluenti della blogosfera”

  1. Il link al blogger influente non porta a niente. Un link inifluente? 🙂

  2. @bolso, e' una trappola per quei cornuti che ancora ci credono

  3. Gli ininfluenti sono quelli di cui ci si può fidare. 🙂

  4. io penso che l'avvento di facebook sia stato una benedizione proprio perché ha introdotto alle reti sociali praticamente tutti, e anche perché ha reso la blogosfera un po' più marginale… c'era troppa gente che per il solo fatto di avere un blog si stava convincendo di essere un opinion leader 🙂

  5. Ciao Vincenzo. Se qualche bog ti infastidisce, fai prima a ignorarlo 🙂

  6. temo che le cose si siano complicate nel marketing intra-blog non perchè i blog siano aumentati negli ultimi anni (sono "milioni"? non credo proprio) ma perchè sono aumentati altri strumenti sociali, primo tra tutti facebook.

  7. Ho letto da qualche parte che i blog aperti in Italia sono 3,4 milioni, ma immagino che non più di un terzo sia ragionevolmente attivo. Se hai dati più precisi, sono tutto orecchi 🙂

    Sull'aumento degli strumenti sociali sono perfettamente d'accordo.

  8. nel 2007 un operatore del partner principale di diarioaperto (che io sappia la più grossa, quantitativamente, ricerca sui blog in italia) mi diceva che i blog attivi sulla sua piattaforma non erano più di 100.000 …

    sono passati 3 anni e oltre a quella piattaforma di rilevanti ce n'è una sola, credo.

    0,5 milioni?

    stime, ovviamente.
    dati non ci sono che io sappia.

  9. erano forse 4 anni che cercavo un post così. grazie, hai saputo bene esprimere un sentimento che ho molto forte. soprattutto quando mi chiedono – nel mio blog ininfluente – di recensire, postare, linkare (magari in cambio di soldi) cose che magari recensirei anche gratuitamente e cose che – essendo stata inserita in un determinato target – non mi identificano per niente

    grazie per la chiarezza

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