A scanso di equivoci e fraintendimenti, premetto che non voglio affatto criticare chi ha organizzato gli ultimi barcamp, e anzi li ringrazio per gli sforzi profusi e per la splendida grace under pressure che hanno dimostrato.
Neanche penso che la mia visione del barcamp sia la unica possibile, anzi ben venga la varietà e le differenti esperienze.
Comunque, quando riuscirò ad organizzare un barcamp sul lago di Como, se mai ci riuscirò, vorrei che avesse queste caratteristiche:
- L’ambiente sarà composto da una grande sala di decompressione e da quattro salette per le presentazioni, separate e chiuse da una porta. Nelle salette ci saranno una trentina di posti a sedere, più qualche posto in piedi.
- Ogni saletta sarà gestita da un responsabile della sala che curerà la successione degli interventi e il buon andamento dei medesimi.
- Le iscrizioni saranno a numero chiuso, determinato dalla capienza effettiva e dalla data di iscrizione. All’atto dell’iscrizione, il partecipante dichiarerà anche il titolo o l’argomento del suo intervento.
- Non saranno accettati partecipanti che non presentino qualcosa, o che non partecipino in qualche modo a una presentazione o non collaborino praticamente all’organizzazione.
- Le presentazioni si svolgeranno in quattro periodi, separati da un intervallo principale per il pranzo e due intervalli più brevi a metà mattina e metà pomeriggio.
- Le presentazioni dureranno 30minuti. Le presentazioni di carattere commerciale dovranno essere preventivamente laikate da un congruo numero di iscritti che si dichiara interessato (almeno dieci? venti? di più?) altrimenti otterranno 5 minuti all’interno di un apposito spazio Ignite.
- (aggiunto in base ai commenti) Le presentazioni saranno composte da una introduzione di non più di 10 minuti seguita da una discussione con i partecipanti
Che ti pare, ci verresti a un barcamp così?
Assolutamente sì, anche io sono un "control freak". Però basta che non lo chiami "barcamp", che queste regole non si adattano bene allo spirito di quella fattispecie di incontro 🙂
Io si ci verrei (se entro nel numero chiuso). Ecco si magari lascerei qualche posto per chi vuole solo venire a sentire o comunque a entrare in contatto con il funzionamenti di un barcamp.
Questione presentazione azienda/prodotti … idealmente come ti comporteresti?
Magari, quando lo organizzi?
E' il mio sogno. Se lo fai dimmelo che ti aiuto più che volentieri
Io ci verrei. Pero' aspetto di conoscere la data prima di impegnarmi 🙂
ciao, f.
Certo!
Claudio, io vorrei proprio recuperare lo spirito originale del barcamp, che era "no spectators".
Luca, riguardo alle presentazioni di aziende e di prodotti, io non sarei contrario a priori. Se l'argomento interessa a un sufficiente numero di partecipanti, ben vengano. Si tratta quindi di come misurare questo interesse prima del barcamp.
Tutti: per ora siamo in sette: non male!
🙂
anche io sono favorevole alla riduzione del "rumore di fondo" e a recuperare il principio secondo cui tutti partecipano attivamente – il rapporto causa/effetto fra l'ultima e la prima è evidente.
poco importa se si chiamerà barcamp o in altro modo.
30 minuti di presentazione mi sembrano eccessivi: punterei ad un "max 20 minuti" in stile TED + gli Ignite.
Davide, io credo che il modello TED sia molto adatto a un salone con mile persone; meno per una saletta in cui vuoi aprire una discussione con i partecipanti.
Poi ovviament dipende dall'argomento. A volte dopo un'ora vorresti continuare ancora, a volte dopo cinque minuti non ne puoi più. Forse si potrebbe lasciare un margine di discrezionalità al responsabile della saletta, che decida lei sul momento se tagliare corto o dare più tempo.
Mi piace molto la tua proposta e sopratutto lo spirito "no spectators". Mi prenoto subito per un intervento 🙂
no non ci verrei. Sono contrario al fatto che uno non possa partecipare anche se non ha niente da presentare. No alle sette, apertura sempre, a tutti
Faspar, il tempo dedicato alla discussione dopo la presentazione è un aspetto critico che non va sottovalutato.
seguendo il modello proposto da te le soluzioni pratiche sono due: o si riduce al minimo numero di partecipanti e, quindi di interventi, per avere tempo di fare discussioni, oppure si fanno le presentazioni e le discussioni si fanno fuori, "alla macchinetta del caffè".
Mi prometti che non saranno 30 minuti di presentazione frontale noiosissima e che a tal fine i responsabili della stanza saranno autorizzati a sparare ai relatori? :-p
Gaspar, il tuo modello di Barcamp mi piace. Eviterei tuttavia di costringere i presenti a essere necessariamente anche relatori o organizzatori. E' uno spirito che non mi piaceva all'inizio (e infatti non partecipavo) e che non mi piacerebbe ritrovare. Ci sono molte persone che, per un motivo o per l'altro, hanno delle difficoltà a parlare davanti a un uditorio, piccolo o grande che sia. Sarebbe antipatico, secondo me, tagliarli fuori a priori. Potrebbero dar molto, e condividere molto, anche stando seduti a chiacchierare con gli altri nei momenti di relax. C'è gente piena di risorse tra i timidi 😉
Frieda, prometto! Idealmente, tutti gli interventi dovrebbero prevedere una breve introduzione di 5-10 minuti seguita da una discussione moderata. Sarà compito della responsabile di sala gestire questo aspetto, con diritto di vita o di morte 🙂
Marco: far parte dell'organizzazione vuol dire preparare le sale prima e lasciarle pulite dopo, ma vuol anche dire portare le piadine, la focaccia, una torta, sei bottiglie di acqua minerale, un videoproiettore, una fonera, eccetera. Niente di difficile o gravoso; ma è importante, io credo, assicurarsi l'impegno personale di tutti. Niente spettatori.
aghost, se non vuoi presentare e non vuoi dare una mano, fai bene a non venire.
Di corsa!
Beh, se per organizzare intendi quello, lì son perfettamente d'accordo. Costringerli a parlare mi sembrava poco democratico 😉
Io non sono mai stato ad un barcamp. Per quello che vale, quindi, io verrei.
chiarito cosa si intende per partecipazione, verrei molto volentieri.
non mi lancio con pronta disinvoltura nelle presentazioni/discussioni, ma sono curiosa e sinceramente interessata. quindi: potrei iniziare col portare da Genova un pallet di fugassa…e chissà mai che tutto prenda una via piu facile 🙂
Non avendo mai partecipato un barcampo (ma spero di rimediare con la blogfest di Riva del Garda), prima capisco cosa posso offrire e poi mi iscrivo.
Un pallet di fugassa! Il successo è assicurato 🙂
Sicuramente sarebbe interessante, vedo bene un tempo di presentazione che non superi i 10-15' e lasciare lo stesso tempo per interventi (domande e risposte).
Mi piacerebbe inoltre che chi partecipi lo faccia con una presentazione "Unica" fatta a posta per l'evento e non un copia incolla di precedenti presentazioni…
Inoltre è fondamentale agevolare la conoscenza tra barcamper novizi che assistono per la prima volta, servono dei facilitatori che hanno solo quello scopo, far conoscere qualcuno dei "vecchi" barcamper per minimizzare l'effetto "mi sento uno straniero"…
OmarCaf, e tutti: se si facessero dei badge speciali per chi partecipa per la prima volta, sarebbe un aiuto o un impedimento?
Diciamo che se cominci alle 9 e chiudi alle 18 e ti prendi 1.5 ore complessive di intervalli (.25,1,.25), in un giorno hai di fatto 7,5 h a disposizione e 4 salette. Se la presentazione è di max 30 min., fa un totale di 60 persone + i 4 responsabili di sala + eventuali altri collaboratori "pratici". Diciamo al più una settantina di persone. Tolti i 4 che parlano, fanno un totale di 66 posti a sedere al più necessari in ogni istante.
E ne prevedi invece un totale di 120 (+ i posti in piedi).
Se la cosa non si estende su almeno due giornate, puoi ragionevolmente ridurre la capienza delle salette a 20-25 posti, imho.
Ho cominciato a imbastire un commento in altro luogo
Lo riprenderò, non so ancora dove e come, per tentare di prendere posizione su uno dei punti del programma della mia Amministrazione Comunale.
Concordo con chi ha commentato che il nome "barcamp" si presta male a descrivere un evento da organizzare in modo diverso dagli standard di fatto.
domando scusa anticipatamente se nel mio commento troverete delle ripetizioni delle proposte di chi mi ha preceduto, ma vorrei fornire anche io la mia opinione.
sì parteciperei e, già da adesso, offro la mia disponibilità per assumere l'incarico di responsabile di sala. magari, imho, si potrebbe condividere l'impegno con un altro partecipante in maniera da rendere meno gravoso l'impegno.
mi lasciano perplesso soltanto due punti: il punto 4, perché non trovo giusto che chi non abbia qualcosa da esporre venga escluso, ormai la fase curiosa è ridotta rispetto al passato; il punto 6 perché mi sembra che i tempi potrebbero rivelarsi troppo dilatati.
mi sembra buona l'idea del badge del novizio. naturalmente imho. ciao a tutti
Marco, per i tempi non saprei. Per chi non ha niente da dire, nessuna esclusione: se partecipa all'organizzazione è bene accetto!
Ad esempio, al RomagnaCamp un gruppetto di blogger si è presentato un'ora prima dell'apertura, si è messo a disposizione di Luca, ha spostato tavoli e collegato il proiettore. Una piccola cosa, ma sufficiente a dire "ho contribuito".
Gaspart incomincio a mettere mano a .ppt
http://www.pinkblog.it/post/774/quanto-ci-piace-chiacchierare
Beh, ma questo è il classico formato di una qualsiasi conferenza scientifica. Il barcamp non doveva essere una roba un po' anarchica?
Andrea, alle conferenze scientifiche non ci sono spettatori? Ma dai!
🙂
Io credo che "no spectators, only participants" sia l'elemento essenziale, e mancando quello non si può parlare di barcamp.
Per tutto il resto, ci si può mettere d'accordo.