Codice Internet: divulgare alle sedie

La Galleria è il cuore di Milano, dicono, anche se a me sembra piuttosto un organo più vicino al pavimento. Comunque attira: soprattutto i turisti, e gli squilibrati. Per non parlare delle frotte di bambine in piazza che all’apparizione di un qualche improbabile divo del momento gridano estasiate come scimmiette urlatrici della foresta amazzonica.

La Galleria è il regno della disattenzione, della solitudine in mezzo alla folla, e tenerci delle conferenze è una scommessa molto azzardata, che richiede volti televisivamente noti, argomenti banali, linguaggio terra-terra, ricchi premi e cotillons.

La scommessa ieri era davvero troppo azzardata, ed è stata persa. Lo scarsissimo pubblico era composto da forse due persone interessate, pochi amici/parenti dei relatori, e due turisti ubriachi in kilt rosso che bevevano spumante direttamente dalla bottiglia. Ho sperato per un attimo che volessero movimentare la discussione, ma se ne sono stati tranquilli. Parecchie WiFi nell’ara, di cui nessuna aperta.

Scommessa persa, ma con dignità. La discussione sul palco, anche se non è stato detto niente di epocale, è stata interessante, ben condotta, articolata e civile; perfettamente adatta ad un barcamp, o a un’aula universitaria. C’erano le telecamere che hanno ripreso tutto, e il video verrà reso disponibile sul web a quelle persone che il web già lo conoscono. Seguono i miei appunti sparsi e incompleti, che metto qui per ritrovarli domani ma che tu puoi tranquillamente saltare.

Si comincia con un video dei Back Dormitory Boys fatto commentare a Massimo Mantellini: perché pubblicare su YouTube? Per esprimersi come persone. Nuova forma di approccio culturale: remix.

Juan Carlos de Marin: spiega Creative Commons: alternativa al © quando si vuole che l’opera venga riutilizzata.

Oreste Pollicino: avvocato del diavolo, i video non rispettano la privacy.

M: gli utenti non hanno chiaro come funziona internet. Comunque, le possibilità positive sono superiori ai rischi.

O: che senso ha il diritto di internet? È diverso da quello reale. Esempio (del cavolo) i bambini che acquistano materiale adulto sul web, come si verifica l’età?

JC: l’utente Creative Commons è uno che vuole condividere. Istruzioni su come applicare una licenza CC.

M: CC importante perché prima di tutto sottolinea che c’è un problema. Il diritto d’autore attuale collide pesantemente con l’uso attuale di internet. Il problema dei libri spariti.

O: l’informazione produce ricchezza e riduce le discriminazioni (digital divide), quindi ridurre i diritti aumenta la circolazione delle idee.

JC: CC non è abdicare ai propri diritti, ma è gestirli in modo flessibile.

M: CC crea mercato (io avrei fatto l’esempio di Cory Doctorow, scrittore di fantascienza che si è fatto conoscere mettendo il pdf dei suoi libri online sotto CC, prima di essere pubblicato su carta).

O: rischi riguardo ai dati sensibili “che si possono ritorcere contro”; P2P e il caso Peppermint.

M: filesharing è illegale ma non si risolve criminalizzando i clienti; occorre aggiornare le leggi.

JC: CC è un modo di articolare il copiright, non di eluderlo. Proposta: © non automatico, ma su richiesta dell’autore dietro pagamento di una cifra nominale.

O: d’accordo con la proposta di JC ma sarà molto difficile. Chi è il vero pirata? Il diritto attuale arranca dietro all’evoluzione tecnologica e crea disallineamenti.

JC: prospettiva storica, l’opera di ingegno è sempre stata di pubblico dominio.

M: cita Lessig “Disney non vuole che si faccia ai suoi cartoni quello che lui ha fatto ai Fratelli Grimm”.

JC: sciagurata proposta europea di estendere i diritti di un fonogramma da 50 a 95 anni.

O: distanza sempre più grande tra i movimenti diffusi e i poteri forti (lobbies).

M: la rete ha dinamiche misteriose! La coda lunga della rete contro il mercato di massa.

JC intervista a un collezionista di un milione di dischi in vinile di cui solo il 13% è disponibile su CD.

O: social networks e suo utilizzo da parte del cacciatore di teste: distorsione della personalità “reale” rispetto alla personalità “digitale”.

M: il diritto all’oblio è una stupidaggine; occorre aumentare la consapevolezza.

O: non ho capito, ma vorrebbe mantenere il controllo sulla propria immagine digitale.

JC: la licenza CC non è revocabile.

M: causa Mediaset contro YouTube, chiusra di orizzonti rispetto al mondo che cambia. YouTube rappresenta un valore per Mediaset, se riesce a capirlo.

JC: accordo tra Al Jazira e YouTube per diffondere il più possibile i contenuti di Al Jazira.

O: la risposta prettamente legale è totalmente inadatta alle circostanze. Ancora un problema di adeguamento della legislazione.

M: gli artisti moriranno di fame? No, già ci muoiono. La domanda (elusa o non colta) era su quali professioni si perderanno grazie a o per colpa di internet.

JC: nuove professionalità? In Italia sono meno di 10 gli autori italiani che vivono dei diritti d’autore.

O: chi ci guadagna e chi ci perde? Ancora sulle leggi non adeguate al progresso tecnico.

Chiusura, saluti, baci, foto, treno.