La Costituzione di Internet

Peccato non possa partecipare questa sera all’incontro con Stefano Rodotà organizzato su Second Life dalla sempre più interessante unAcademy. Provo allora ad esprimere qui le mie perplessità in merito, che sono molte.

L’idea alla base della costituzione di internet, se non ho capito male, è che uno sviluppo sano e diffuso della e-democracy richieda una e-governance di internet, senza la quale si correrebbero rischi (tutti da verificare) di anarchia, populismo, eccetera.

Mi chiedo, e avrei chiesto a Rodotà:

Prima di tutto: sono i politici il soggetto più adatto a stabilire queste regole? Con la loro proverbiale ignoranza di tutto quanto riguarda la rete? Con la ben nota propensione a farsi condizionare da lobby economiche? La più nobile idea, in mani sbagliate, di solito diventa pretesto per ogni bassezza.

Queste regole per la e-democracy devono per forza riguardare tutta internet? Anche quella grandissima parte che di politica non si occupa?

Queste regole nascono da una necessità reale degli utenti? Sono state invocate a gran voce dalla maggioranza di internet?

E soprattutto, e qui casca l’asino, la Costituzione di Internet verrà sottoposta a referendum confermativo su internet? Altrimenti verrà vissuta come un ostacolo e verrà semplicemente aggirata.

Non è un caso che nel mondo gli Stati che più si occupano di regolamentare internet sono quelli meno democratici, non credi?

Se hai voglia di Approfondire, Elena ha raccolto parecchio materiale.

Aggiornamento:
La conferenza è annullata.