Con efficace sintesi, Chettimar nel post precedente commentava: “Schiff, Beethoven: bruuuuuutto. Schiff, Bach: beeeeeeello”. Sono sempre stato d’accordo con lui, e il Beethoven di Schiff mi è sempre sembrato troppo rarefatto per i miei gusti, troppo blando, insipido quasi.
Questo fino a prima del concerto di ieri sera. Già dalle prime battute della no. 22 ho capito che sarebbe stato uno Schiff diverso, scatenato e passionale, sciolto e impetuoso come non mai. La sua interpretazione mi ha completamente conquistato, e alla fine ho applaudito convinto.
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