Lettera aperta a Ediprint

Cari signori di Ediprint:

grazie di essere intervenuti nei commenti al post che vi riguardava. Devo però confessare che come firma avrei preferito trovare un nome e cognome invece che un marchio. A chi sto parlando? Forse il Signor Mauro Nepote, Responsabile Vendite Online? Davvero mi piacerebbe saperlo.

Prima di tutto facciamo chiarezza: questo è il mio spazio personale, casa mia, e qui nessuno “ha diritto” a niente, così come nessun’altro è responsabile di quello che io scrivo.

Per quanto riguarda il famoso diritto di replica, siete liberi di aprirvi un blog anche voi e di scrivervi tutto quello che vi pare. Nessuno ve lo impedisce.

Fatta questa premessa, io non “mi permetto di attaccare negativamente” la vostra professionalità: quello che mi impressiona è l’atteggiamento aggressivo nei confronti di un cliente scontento (scontento e ostinato, d’accordo: capita che i clienti scontenti si incaponiscano).

Non è comune che le aziende minaccino di azione legale i loro clienti scontenti! Di solito se ne fanno una ragione! Se non riescono o non vogliono accontentarlo, lasciano perdere! Pazienza! Se il cliente scontento racconta la sua brutta esperienza agli amici, si spera che mille altri clienti contenti raccontino una storia diversa. Voi invece minaccate azioni legali “a vanvera”. Mah.

Un’altra cosa che mi impressiona è la vostra scarsa comprensione dei meccanismi di internet, pur essendo voi venditori online: mille volte è già successo che il tentativo di sopprimere un’informazione ne abbia provocato l’amplificazione a dismisura. Spero avrete sentito parlare del rootkit della Sony, tanto per citare un caso recente.

E’ successo anche a me, in questi quattro anni di blog, di raccontare esperienze commerciali negative: l’unica volta che mi hanno chiesto di cancellare un post ho risposto “no grazie” ed è finità la storia.

Voi invece la frittata l’avete fatta, e pazienza. Il mio consiglio spassionato è: fate di Giuseppe Mayer un cliente contento, oppure ignoratelo. Siete ancora in tempo.

Tra parentesi, guardate che l’idea di aprire un blog non è male: sono sicuro che grazie a questa polemica le visite sarebbero tantissime 😉