Addio Heather

Uno dei blog che leggo praticamente da sempre, prima sul web e poi dal feed, è quello di Heather Hamilton: dooce.

Ho seguito appassionatamente e giorno per giorno il suo fidanzamento, la proposta di matrimonio, il licenziamento a causa del blog, il matrimonio e la nascita di Leta; il tutto raccontato con uno stile caustico e godibilissimo, condito da belle foto e dai commenti spiritosi dei lettori.

Da oggi il feed contiene solo il titolo, e il link al contenuto completo passa attraverso un sito di pubblicità. Lo capisco, ma non mi piace.

La mia sensazione è che si sia rotto qualcosa. Adesso al posto di una conversazione con i lettori c’è un contratto economico con l’agenzia pubblicitaria, in cui io mi sento monetizzato, relegato al ruolo di materia prima di questa transazione.

Non è una questione di soldi, ma di metodo. Tempo fa Heather aveva messo online dei file di musica che erano stati scarcati da mezzo mondo, consumando tutta la banda del suo sito e causando una bolletta internet con parecchi zeri. Lei chiese aiuto ai lettori, che contribuirono più che generosamente.

E allora? Non so proprio cosa pensare. Il dibbattito “blog e soldi” è stato affrontato mille volte, ma non mi ha mai convinto. Tu che ne dici?