Questa è degna del miglior Ionesco:
Il Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio e l’Amministrazione Provinciale di Como, in risposta ai quesiti posti da Confartigianato Imprese Como, hanno chiarito quali sono le corrette modalità di gestione dei “taglienti monouso” come gli aghi, lamette, rasoi, bisturi monouso utilizzate nelle attività di estetica, acconciatura e similari.
Si tratta di rifiuti sanitari a rischio infettivo, secondo la classificazione del Decreto del Presidente della Repubblica n. 254 del 15 luglio 2003 e quindi sono assoggettati al regime di trattamento dei rifiuti. E’ prevista, pertanto, la tenuta del registro di carico e scarico dei rifiuti, lo smaltimento periodico tramite ditte specializzate, la dichiarazione MUD annuale. I taglienti monouso, dopo il loro utilizzo, devono essere gettati nell’apposito contenitore rigido a chiusura ermetica presente all’interno dei locali di lavoro, senza essere rincappucciati in quanto in questa fase si corrono rischi di ferimento (taglio, puntura).
Invece, sono assimilati a rifiuti urbani gli assorbenti igienici come le garze e il cotone, le cerette di depilazione e i capelli che possono essere gettati nel sacco nero e smaltiti tramite il servizio di raccolta comunale.
La morale è che il mio barbiere ha abolito le lamette usa-e-getta e non mi pulisce più la peluria del collo.