I referendum svizzeri sono meglio di quelli italiani

Prima di tutto il referendum in Svizzera non prevede il quorum, e questo a me sembra più corretto. L’astensionista rossocrociato è uno che non gliene frega niente e accetta la decisione degli altri, altrimenti che muova le chiappe e vada a votare.

A me pare che il quorum italiano svilisca l’istituzione. In Svizzera invece, quando si annunciano i risultati di un referendum si usa dire “il Sovrano ha deciso“. C’è un rispetto molto diverso.

E poi, il referendum in Svizzera può essere anche propositivo. Tutto questo serve a limitare il potere del parlamento e del governo, dato che il popolo mantiene un forte potere di veto e di controllo. Per esempio, se gli stessi principi valessero in Italia, mai e poi mai saremmo andati ad invedere l’Iraq assieme agli USA. Ti pare poco?

Certamente esiste l’altro lato della medaglia. Il prossimo referendum (5 giugno) sugli accordi di Shengen viene giocato su toni molto accesi e xenofobi, facendo leva sull’insicurezza economica delle classi medie. Vedremo quale sarà il risultato, che mi interessa molto di più dei referendum italiani.