Radio Internet è fantastica, ma:

Magnatune, l’etichetta musicale indipendente dalla parte degli artisti, è il mio fornitore preferito di musica classica online. Il loro modello di business è semplice: il prezzo lo decide l’acquirente e metà va all’artista.

Se mi permetti un consiglio, ascoltati le Suites di Bach per violoncello eseguite da Vito Paternoster, di gran lunga superiori a tanta robaccia con più nome e meno sostanza.

Comunque: il boss di Magnatune, Buckman, ha un blog, e oggi racconta che deve chiudere il suo canale radio via Shoutcast, che gli costa troppo e non gli porta vendite:

Since the cost of running Internet radio are very high — $5000 per month in bandwidth for just 2000 listeners, and either not many new people are able to get on, or else the existing ones are not motivated to buy, I’ve decided to permanently discontinue our shoutcast feeds.

Due dollari e mezzo per ogni ascoltatore al mese! Sembrano pochi se trasmetti un’ora al giorno per cinquanta persone, ma se i numeri aumentano diventa un bagno di sangue (e soprattutto non c’è modello di business da cui recuperare l’investimento).

Mi sembra evidente che la radio come trasmissione dal vivo uno-a-moltissimi ancora non funziona su internet. Una speranza potrebbe essere la radio peer to peer, di cui però ignoro tutto. Mi metterò a cercare con Google, ma prima volevo chederti: qualcuno l’ha già usata? Ne sai qualcosa? Serve?