Bach, la mailing list, i flame, i déjà vu

Nel giugno 1747 Bach entrò a far parte della “Società della Scienza Musicale”, una libera associazione di musicisti eruditi che mirava a promuovere i contatti tra i membri spedendo a ognuno di essi, due volte l’anno, una circolare musicale contenente notizie, saggi e lavori pratici e teorici composti o scelti dai suoi iscritti.
[Christoph Wolff, Johann Sebastian Bach – La scienza della musica, p.491]

Bach ne fu un membro assai attivo, e riuscì a provocare un bello scandalo.

Nel 1749 commissionò a Christoph Gottlieb Schröter (organista, scrittore e fabbricante di strumenti musicali a Nordhausen) la confutazione di un pamphlet composto da un Johann Gottlieb Biedermann, rettore a Freiberg, in cui tutti i musicisti venivano definiti “depravati e pervertiti”.

Bach trovò che la confutazione di Schröter era troppo blanda, e la invelenì pesantemente prima di girarla alla Società. Uno dei membri racconta:

…la versione aveva subito così tante aggiunte e modifiche da non rassomigliare più molto a quella originale del Signor Schröter. Costui, quando vide questo miscuglio raccapricciante, non potè non esserne offeso e mi invitò a comunicare al Signor Bach che “i violenti cambiamenti apportati alla sua critica lo avevano offeso profondamente”; inoltre “la sua unica consolazione in tutta questa faccenda era che nessun lettore avvezzo al suo modo di scrivere e di pensare poteva considerarlo autore di un simile pasticcio, per non parlare dell’infelice cambiamento di titolo…”

Ora: a te che hai seguito le ultime vicende blogosferiche, questa storia non ricorda qualcosa?