Uto Ughi a Milano

Per le Serate Musicali del Conservatorio di Milano, ieri sera c’era Uto Ughi da solo con questo programma:

Bach

Sonata n.1 in sol minore BWV 1001

Partita n.2 in re minore BWV 1004

Partita n.3 in mi minore BWV 1006

Ysaye

Sonata n.4 in mi minore

Paganini

Quattro Capricci

Se devo riassumere la serata in una parola sola: sofferenza.

Per cominciare, il Maestro ha dichiarato più volte che l’acustica del Conservatorio è stata rovinata dalle ultime modifiche e si rifiuta di suonarci. Il concerto quindi si è tenuto nella Chiesa di San Marco, con lavori in corso e impalcature e teloni sul lato destro, e l’acustica a San Marco non esiste proprio. Peggio per gli spettatori.

Di tutto il concerto salvo la prima Partita e la celebre Ciaccona della seconda: musica sublime eseguita in modo sublime su un sublime strumento. E’ stato un grande momento, di quelli da ricordare.

Ma tutto il resto del concerto, e specialmente la seconda parte, mi è parso eseguito a una velocità vertiginosamente impossibile, come se il Maestro avesse promesso al sacrestano che avrebbe finito entro le undici senz’altro. D’accordo che solo lui è capace ma non s’è fermato un momento, testa bassa e giù fino alla fine, perdendo per strada l’interpretazione la finezza, addirittura il gusto di suonare (soprattutto nei Capricci, secondo me).

Nessun bis, una sola uscita a prendere gli applausi. Mah, forse aveva un aereo da prendere? Io, come spettatore, mi sono sentito piuttosto maltrattato.

Qui qualche foto.