Sepre più spesso, leggendo il giornale o seguendo un TG, mi trovo ad essere in pesante disaccordo con la linea: perchè qualsiasi essa sia, non è la mia.
Non mi interessano le cose che dicono e come le dicono, non sono d’accordo con lo spazio dato a questo o non dato a quello. Il fatto è che il web mi ha abituato ad essere l’editore di me stesso, e a scegliermi da solo le fonti, gli argomenti, il taglio e la frequenza di aggiornamento.
Tutto ciò che è confezionato “per un pubblico più vasto” mi innervosisce e mi ricorda che per i grandi media non sono io il cliente.
Immagina la parabola del buon pastore, dove Fabrizio Summonte fa il buon pastore, noi facciamo le pecorelle che si fidano, e la pubblicità o i poteri forti fanno il macellaio.