Carlini sui feed

Massimo segnala un articolo sui feed RSS di Franco Carlini del Corriere della Sera. L’articolo comincia con una descrizione abbastanza corretta di cos’è un feed: dice che il contenuto del post viene dato solo come riassunto, dimenticando che esistono anche i feed completi. Ma insomma questo è un errore minore, dettato probabilmente dalla scarsa dimestichezza.

La parte più discutibile è il finale, dove cerca di difendere i siti, come il Corriere, che non hanno i feed:

Ognuno giudicherà alla prova dei fatti e secondo le sue esigenze, ma un limite percettivo e cognitivo senza dubbio emerge: l’elenco di notizie aggregate offerte in questa maniera è un po’ simile all’elenco dei lanci di agenzia giornalistica che si accumulavano sulle telescriventi (e oggi sui monitor) tutti sullo stesso piano, con lo stesso rilievo e tutti fuori contesto.

Nei siti originali invece c’è il contesto (e la grafica e i colori), offrendo al visitatore-lettore dei criteri e dei suggerimenti di lettura. E nei siti di news a tutto campo (come corriere.it, per esempio) ci si imbatte anche in notizie che appartengono a filoni diversi da quelli che interessano direttamente, le quali tuttavia possono incuriosire o arricchire, spingendo il lettore a uscire dagli argomenti troppo stretti.

Il fatto che le fonti siano tutte sullo stesso piano, tutte con lo stesso rilievo grafico, può certamente non piacere a chi viveva del prestigio della propria testata e si ritrova invece a combattere per la mia attenzione in base al merito del puro contenuto. Per non parlare della pubblicità che mi perdo!

Riguardo alla “strettezza” degli argomenti, non è questa la mia esperienza dell’aggregatore. Posso solo pensare che se Carlini si mettesse a usarlo un poco per davvero, a leggere qualche blog e magari anche a scriverne uno (io sottoscriverei subito il suo feed), sicuramente anche la sua esperienza migliorerebbe.