Hai fatto male a non venire. Per che cosa, poi? Per imbesuirti davanti al tubo catodico? Vergogna! E’ vero che la Sinfonia di Mendelssohn era una composizione giovanile scritta da un quattordicenne a cui il padre aveva comprato una intera orchestra; è vero che Hoffmeister è meglio noto oggi come editore che come direttore e compositore, e a ragione; ma Bruch e Dvorak hanno ampiamente ripagato le mie orecchie, per non dire del sulfureo Scherzo di Shostakovich come bis.
I Solisti di Mosca sono giovani ed entusiasti della musica che suonano, ed è bello vedere come si divertono insieme. Bashmet rimane la migliore viola che io abbia mai ascoltato, e anche come direttore non è male.
Come sempre, alla fine Bashmet ha stretto la mano a tutti gli orchestrali e baciato tutte le orchestrali (ogni bacio sottolineato dal contrabbasso): il primo violino non mi sembrava particolarmente felice di queste dimostrazioni di affetto, anzi sembrava proprio seccata.
Update:
C’era tra il pubblico, ma in incognito, il giornalaio di Palmasco.