Mustonen non si è smentito. Dopo il suo Scarlatti, un signore dietro di me invece di applaudire mormorava “Assassino! Assassino!”. A me la K87 e la K380 sono piaciute molto, ma la K175 è stata un massacro. Rachmaninov non era male: l’irruente veemenza dell’interpretazione ci azzeccava molto bene con la sonata tardoromantica.
Per tutti i brani del concerto, Olli Mustonen ha usato lo spartito.