Da giovedì a sabato scorso, al Conservatorio di Milano, tre belle serate dedicate al Brahms cameristico: qui il programma dettagliato. La cosa che mi è piaciuta meno è il trio 114 per clarinetto, violoncello e pianoforte, ma solo perchè non amo il clarinetto.
Il Quartetto della Scala è molto bravo, Domenico Nordio è molto bravo anche se inguardabile mentre suona (fa le faccie buffe), Mikhail Lidsky è molto bravo anche se sembra un orso.
Alessio Allegrini al corno merita un encomio speciale, per pulizia, delicatezza e bellezza di suono di uno strumento che non è affatto facile: la domenica precedente, ad esempio, il corno dell’Orchestra di Padova e del Veneto aveva tre attacchi quasi solistici e li ha steccati implacabilmente tutti.
Note di colore:
Venerdì per il bis Lidsky si è esibito al pianoforte in un interminabile duo con il Maestro Hans Fazzari, tra gli ululati di disapprovazione di molti. Il Maestro Fazzari organizza questi concerti e ha così tanti meriti che gli faranno un monumento; ma non per le sue qualità di interprete.
Tutte e tre le serate sono state registrate da RAI3, e il palco era pieno di microfoni. Siparietto: sabato durante l’intervallo bisognava spostare il pianoforte per far posto al quartetto d’archi; le maschere hanno chiuso il coperchio dello Steinway dimenticandosi di spostare i due microfoni che sono rimasti schiacchiati dentro alla pancia del piano in un frastuono di ferraglia. Il tecnico del suono è schizzato fuori dalle quinte visibilmente scosso, ma ormai era troppo tardi.