Dice Amedeo

Amedeo sa di cosa parla quando parla di corrente. Tu mi scuserai se io tengo le sue opinioni in proposito nella più alta considerazione.

Programmazione

Dice Amedeo che la corrente si programma e si prevede a livello nazionale. Ma se le centrali sono in mano ai privati, che magari le chiudono o le mettono in manutenzione in base a puri calcoli economici, senza coordinarsi tra di loro, succede il casino. Manca una autorità centrale con poteri di programmazione.

La Francia

Dice Amedeo che la Francia ci da la corrente a bassissimo prezzo: ma solo la notte, quando non la vuole nessuno e loro devono produrla lo stesso. Noi la usavamo per pompare l’acqua su alle dighe e produrci energia la mattina dopo, facendola riscendere (70% di perdita di efficienza). Di giorno i francesi non ce la danno, che serve a loro. La Francia non è la soluzione, e non bisogna fare paragoni con i loro prezzi notturni.

La produzione non basta

Dice Amedeo che la capacità produttiva teorica italiana è troppo vicina ai bisogni reali. Questo significa per esempio che non possiamo ammodernare le centrali esistenti (a parte i costi): se le mettiamo in manutenzione, non ce ne sono altre pronte a subentrare. Bel casino. Un paese normale dovrebbe avere almeno il 30% di sovraproduzione reale per dirsi autonomo.

Il combustibile

Dice Amedeo che troppe centrali in italia funzionano a gas, che è un combustibile troppo nobile (da consumo nelle case) per sprecarlo in una centrale che potrebbe andare a carbone o petrolio pesante, centralizzando l’abbattimento dei fumi e il filtraggio degli scarichi.

L’effetto Tatò

Dice Amedeo che Tatò, quando ha preso l’ENEL, per prima cosa ha mandato in pensione tutti quelli con esperienza, e che i risultati si vedono adesso. Gente che le cabine le avevano magari costruite loro e che quando c’era un guasto sapevano esattamente dove era successo e dove mettere le mani, prima ancora che glielo dicessero. Un enorme patrimonio di conoscenze buttato al vento in pochi mesi.

L’effetto domino

Dice Amedeo che l’effetto domino non esiste, se lo sono inventato i giornali (ma no, ma dai?). Esistono i guasti, e gli incapaci che non sanno come ripararli. E però, per quanto ci pensi, Amedeo non riesce a spiegarsi come la situazione possa essere scappata di mano in maniera così spettacolare.