Jesse Jordan

Jesse ha costruito un motore di ricerca per la rete del suo campus universitario. La RIAA ha trovato che nella rete c’erano dei file mp3 (ma dai? sul serio?) e cita in giudizio Jesse perché il suo motore di ricerca facilita lo scambio di musica, chiedendo un risarcimento di $ 150.000 per ogni singolo mp3 trovato più le spese legali.

La citazione è totalmente pretestuosa e non reggerebbe in giudizio per mezz’ora. Ma ci vogliono almeno un $200.000 per montare una difesa legale, e Jesse non è ricco.

La RIAA gli chiede: “quanto hai?” Ho $ 12.000 di risparmi.

“Dammi quelli e chiudi il motore.”

Jesse paga e chiude.

La giustizia negli USA funziona così.

Per fortuna non finisce qui. Jesse ha un blog dove raccontare la sua storia e sputtanare la RIAA. Inoltre ha già ricevuto donazioni per più di $10.000 (per non parlare del link dal Prof. Lessig, che non ha prezzo).