In circuito ad Ozzano

Sabato 7 c.m. ore 10.45 circa in prossimità di Sasso

Marconi, Enrico Actis racconta:

E’ la prima volta che vado in volo ad un raduno, sono solo

ed il trasferimento è stato bellissimo. Sono quasi

arrivato e mi sintonizzo sulla frequenza di Ozzano.

Irrompono in cuffia una quantità enorme di chiamate di

velivoli in avvicinamento e circuito. Si sente di tutto:

dalle richieste di informazioni, alle proteste di chi ha

dovuto riattaccare 4 volte fino alle maledizioni per chi

taglia la strada agli altri. Cerco di concentrarmi sulla

voce della torre, in quel momento ci sono 15 mezzi in

circuito su Ozzano. Mi prende un certo senso di

inquietudine: sarò capace di inserire il mio veivolo in

quel traffico senza fare casini?

Sciendo verso la pianura, alla mia sinistra la città di

Bologna, è il momento di fare la prima chiamata

radio…..mi viene male, era meglio se stavo zitto, ma

l’addetto al controllo in quel momento ha ben altro da

pensare e non si formalizza “……riporti in sottovento

sin. per la pista 03, allunghi il sottovento sino alle

colline, abbiamo 13 traffici in ciruito….”. Tredici

traffici!!!…Aguzzo gli occhi, sono a 7 km e non vedo

nessuno…inizio a sudare; vado a 240 km/h meglio

rallentare e portarmi a 180. Ecco in lontananza intravedo

le strutture, la pista, i mezzi colorati ai parcheggi.

Tredici traffici…, mi accosto con circospezione al

circuito…vedo una fila di mezzi che stanno per entrare

al sottovento, sento le loro chiamate alla torre, seguo

un’ala alta bianca confidando che mi porti

all’atterraggio. Viro in sottovento e riporto la posizione

alla radio “…..segua, mantenendo la separazione, il

mezzo che la precede…” Una Parola! E’ molto lento!

Meglio non attendere, come abitudine, di essere a metà del

sottovento per prepararmi all’atterraggio: togli manetta,

tira il volantino per non scendere, trimma a cabrare,

aspetta i 140 km/h dell’arco bianco, pompa benzina, una

tacca di flaps, giù il carrello, togli passo all’elica,

accendi il faro di atterraggio, aria calda al

carburatore…..una voce mi arriva in cuffia “……l’ala

bassa bianca si distanzi di più dal traffico che lo

precede….”. Guardo fuori: non vedo più l’ala alta che

seguivo! Mi giro a destra, a sinistra ….nulla! Guardo in

alto: un tuffo al cuore!! Gli sono sotto!!! E’ un P 92,

riesco persino a vedere nettamente gli sportellini

ventrali dei pozzetti d’ispezione, il tubicino che sporge

dello spurgo vapori batteria, il pattino di coda . Mi

aggrappo al volantino, d’istinto picchio e disimpegno a

destra. Sono nel pallone!!! Sudo freddo, le mani stringono

il volantino, i polsi mi tremano…..Che idiota sono

stato!! Perchè sono venuto da solo? Mi sono cacciato in

una situazione che non sono in grado di gestire….Sono un

pericolo pubblico. Non conosco a il mio

mezzo…….Ritorna in cuffia la voce, calma e vagamente

consolatoria, della torre “…l’ala bassa torni a seguire

il mezzo che la precede rispettando le separazioni….”.

Non riesco a rispondere nulla, non so cosa fare, ma seguo

le indicazioni e riaccosto al sottovento. E a questo punto

che un altro pilota sulla radio dà il suggerimento alla

torre che, almeno per me è stato risolutivo, “…..date

indicazione a tutti quelli in circuito di mantenere la

stessa velocità: 100Km/h…..” la Torre recepisce il

suggerimento: tutti in circuito a 100 all’ora. Anche io

devo sforzarmi….guardare fuori e rallentare….tira il

volantino, riduci motore, trimma non salire, non scendere

cerca di stare calmo, fai quello che fanno gli altri in

circuito…..Non riesco a vedere bene in avanti, oltre il

lunghissimo cofano motore, ho un assetto già abbastanza

cabrato….Mi sforzo di mantenere la velocità di seguire,

distanziato il P92. Ma quando finisce questo

sottovento?!!! Ho passato l’autostrada, punto sulle

colline…. finalmente chi mi è davanti accenna alla

virata in base, lo seguo….No, non così stretto

altrimenti gli sono nuovamente addosso, ruota meno il

volantino, stai largo.

Sono in base, una base cortissima, poi subito in virata

sul finale, metto full flaps che sto ancora virando e

l’ala sinistra si abbassa oltre quanto da me

voluto….piede e volantino a contrastare; la velocità è

scaduta a 90 km/h….io ho sempre avvicinato a 110-120!!

Ma ora sono condizionato da chi sta davanti a me. Appunto,

come sono messi quelli davanti? Nella virata finale ho

nuovamente perso di vista il traffico ….guardo

nuovamente sopra: nulla, meno male! Ecco il p92 davanti a

me in basso, la separazione per fortuna non è mutata. Come

mi sembra strano, diverso il mio velivolo in avvicinamento

finale a questa velocità e con questo assetto cabrato! Che

fatica mantenere velocità ridotta, contrastare la tendenza

a buttare giù l’ala sinistra, cercare di vedere i traffici

avanti con questo lunghissimo muso che punta verso l’alto.

Ho la sensazione di non stare scendendo lungo il finale,

ma di stare sprofondando lentamente verso la pista di

Ozzano.

Ripasso sull’autostrada, spingo leggermente in avanti il

volantino per poter guardare meglio…….ecco

l’aviosuperficie, la pista, le strutture, i mezzi colorati

al parcheggio e….chissà perchè con i problemi che ho, la

mia attenzione viene carpita da un paramotore con la vela

azzurra che volteggia placidamente a sud est….lui si che

se la gode!!! Di nuovo la voce in cuffia della torre

“…..a quelli in finale, siete messi bene,…allungate la

corsa in atterraggio…”. Meno male, speriamo che tutto

vada bene, di non dover riattaccare…piuttosto che

affrontare un altro circuito, rinuncio e torno a casa!!

Un mezzo giallo, davanti al P92 che sto seguendo, atterra

velocemente liberando a destra a metà pista. Siamo ora in

due in corto finale; il P 92 che mi precede mi sembra

lentissimo, di dovergli finire addosso…..ecco ha toccato

la pista!! Corsa d’atterraggio brevissima e, bontà sua,

libera immediatamente.

Tocca a me , sono instabile sull’asse di rollio, mi sento

troppo lento, goffo ed impacciato…..ho paura di fare la

richiamata di tirare ancora il volantino…..e per

guardare meglio avanti, faccio il contrario… lo spingo ,

il mezzo mi scivola in avanti …..finirò sulla stradina

prima della recinzione in testata pista!!!…. Dai

manetta!!! Scavalco la rete …cerco di sostenerlo tirando

a fine corsa il volantino eeeeeee…………….. La

pista di Ozzano mi accoglie benevola con il più soffice e

corto

degli atterraggi da me mai fatti…Un addetto

dell’organizzazione sbraccia nella mia direzione, libero

la pista a destra verso il parcheggio sud.

Sono sfinito, tremante, sudato……ma sono vivo.

(dalla lista Hangar di www.ulm.it, dove c’è gente capace di raccontare)