Ieri sera al Conservatorio di Milano c’era il giovane pianista-manierista Olli Pestonen, assai talentuoso, assai teatrale,assai curato nel gesto pianistico e altrettanto irritante nell’esecuzione, con questo programma:
Paul Hindemith
Sonata n. 1 in la “Der Main”
Ferruccio Busoni
Fantasie nach Bach
Quattro Preludi-Corali:
BWV 667 Komm, Gott Schöpfer
BWV 645 Wachet auf, ruft uns die Stimme
BWV 734 Nun freut euch, lieben Christen
BWV 659 Nur kommt der Heiden HeilandSergej Prokofiev
Cenerentola:
Tre pezzi op. 95
Pavane
Gavotta
Valzer lentoDalla Suite per pianoforte op. 97
La Fata della Primavera
La fata dell’Estate
La Fata dell’Autunno
La Fata dell’Inverno
Le cavallette e le libellule
Orientalia
Passepied
Bourrée
AdagioDa Sei pezzi op. 102
Valzer
Battaglia
Amoroso
Concerto irritante per mille motivi, a cominciare dal vezzo di Pestonen di asciugarsi continuamente la fronte con la manica destra del frac, durante l’esecuzione.
Per quanto riguarda la scelta dei brani: di Hindemith il meglio che riesco a pensare è “che Dio lo perdoni”, e Busoni mi pare stia a Bach come i Dik Dik stanno ai Procol Harum, se mi passi la profanità. Particolarmente irritante l’esecuzione dei Corali: il primo sparato fortissimo; il secondo (che nell’originale di Bach è musica sublime) buttato con nonscialanza, che neanche la banda del paese; il terzo a velocità folle e il quarto a pezzetti. Il mio vicino alla fine, invece di applaudire, ripeteva “adesso vado lì e lo prendo a sberle”.
Di Prokofiev salverei il Valzer finale, e per il resto sono stati quaranta minuti di sofferenza. Mi è sembrato che l’interpretazione non avesse una tensione o direzione di insieme, ma fosse invece una accozzaglia di piccoli frammenti slegati tra di loro.
Insomma Pestonen è bravo, ha tecnica, ma non mi piace.