Uto Ughi a Milano

Bella serata ieri sera al Conservatorio di Milano con Uto Ughi in un ottetto comprendente Maryse Regard (violino), Alfonso Ghedini (viola), Franco Maggio (violoncello), Franco Petracchi (contrabbasso), Vincenzo Mariozzi (clarinetto), Francesco Bossone (fagotto) e Luciano Giuliani (corno). Programma:

FRANZ SHUBERT

Ottetto in fa maggiore op. posth. 166 D 803

Shubert, come dice la mia amica Ebe, “quando s’attacca a un tema non lo molla fino a che non l’ha spremuto completamente”. Si tratta di bellissima musica, ma non di musica facile, nonostante certi momenti salottieri. Non è di Shubert la sintesi fulminante, l’epigramma: e così davanti a me una signora si lascia vincere dal sonno, e si becca le gomitate incrociate di marito e figlio…

L’ottetto si compone di ben otto tempi, ora struggenti, ora brillanti, ora salottieri. Drammatico finale giocato sui vibrati. Come bis si ripete il quarto tempo, allegro vivace, con un bel gioco di rimandi tra il clarinetto e il violino.

Il gruppo è di esperienza, bene affiatato. Tra tutti sembra che Petracchi e Mariozzi (contrabbasso e clarinetto) siano quelli che si divertono di più. Gli altri se ne stanno molto compassati e non si guardano tra di loro.

Alla fine consegna di ben due pesanti piante in vaso alla Regard, che già aveva in mano il violino: momento di imbarazzo. Poi altra pianta per Ughi che senza cerimonie la sbologna al vicino, che la passa al vicino, che la passa al vicino… simpatico siparietto. La prossima volta consegneranno un bel ficus di due metri!