Tre concerti in uno

Serata tutta dedicata a Mozart ieri sera al Conservatorio di Milano, con l’Orchestra da Camera di Padova e del Veneto (Piero Toso violino principale) e i giovani piantisti Enrico Pompili, Andrea Bacchetti, Roberto Prosseda.

l'Orchestra di Padova e del Veneto durante una prova


Programma:

Wolfgang Amadeus Mozart

Concerto n. 11 per pianoforte e orchestra il fa maggiore K 413 (Pomplili)

Concerto n. 12 per pianoforte e orchestra in la maggiore K 414 (Bacchetti)

Concerto n. 14 per pianoforte e orchestra in mi bemolle K 449 (Prosseda)

Sinfonia n.17 in sol maggiore K 129

Mozart stesso diceva: “Questi concerti sono proprio una via di mezzo tra il troppo difficile e il troppo facile: sono molto brillanti, gradevoli all’orecchio e naturali senza cadere nella vacuità. In alcuni punti solo gli intenditori potranno ricavarne diletto, ma faccio in modo che anche i non intenditori restino contenti, pur senza sapere il perché”.

Tra le varie orchestre italiane, questa diretta da Piero Toso è tra le più dignitose. Mille volte meglio di Santa Cecilia, ma non esente da “possibilità di miglioramento”. Ieri sera ho notato un qualche ondeggiamento, specie tra gli archi.

I tre “bambini prodigio” ormai cominciano ad avvicinarsi ai trent’anni, e sarebbe ora che decidessero di sostenere tutto un concerto da soli. Mi è molto piaciuto il bis di Bach di Bacchetti, ma tutti e tre hanno ben suonato, forse in modo un poco convenzionale se vogliamo fare i difficili.

Ma io difficile non sono, e mi piace abbandonarmi alla bella musica così come ammiro una donna (non con gli occhi dell’anatomo-patologo).