Questo articolo se la prende molto con MSN per come i dati personali vengono (mal)trattati da Hotmail.
Allora sono andato a leggere di persona la loro Informativa sulla privacy che baldanzosamente comincia dichiarando:
“MSN si è assunta come impegno prioritario quello di proteggere la privacy dei propri utenti e di sviluppare tecnologie che possano garantirti efficienza e sicurezza quando sei su Internet.”
Siamo a posto! Dopo un così nobile inizio, sei già convinto e smetti di leggere le altre cento pagine. E fai male.
Fai male perché, al paragrafo “Hotmail“, ti aspettano alcune chicche abilmente nascoste tra un profluvio di assicurazioni del contrario. Cito letteralmente:
“In che modo MSN utilizza i miei dati: le informazioni di registrazione vengono utilizzate per garantire il funzionamento del sito, per generare statistiche di carattere demografico e per la visualizzazione di annunci pubblicitari personalizzati.
Hotmail non ti invierà alcuna informazione non richiesta, inclusi messaggi di posta elettronica, fatta eccezione per i casi indicati di seguito. I nuovi utenti riceveranno una lettera di benvenuto da Hotmail in cui verranno illustrate le funzionalità offerte dal servizio.
È anche possibile che ti vengano inviate comunicazioni periodiche per segnalare modifiche al servizio, nuove funzionalità, aggiornamenti su problemi tecnici e informazioni su altri prodotti e servizi Microsoft. Hotmail potrebbe inoltre contattarti per effettuare sondaggi d’opinione via e-mail relativi a servizi già disponibili o in via di sviluppo.
Hotmail potrebbe, inoltre, contattarti saltuariamente da parte di partner esterni per informazioni relative a particolari offerte ritenute interessanti. Hotmail comunque non comunicherà il tuo indirizzo e-mail ai partner commerciali.”
Come sarebbe a dire? Hotmail potrebbe contattarti da parte di partner esterni? E la protezione della privacy? Ti venisse la peronospera se questo non è un doublespeek megagalattico.
Evidentemente confidano sul fatto che nessuno legga oltre il primo paragrafo, nemmeno il Garante della Privacy! Caro Stefano Rodotà, dove sei? che fai? O forse la Microsoft è un osso per te troppo grande?