Misha Maisky a Milano

cellista in shantung plissettato Ieri al Conservatorio di Milano concerto del violoncellista lettone Misha Maisky (al pianoforte Alan Weiss), con il seguente programma:

Johann Sebastian Bach

Sonata n. 3 in sol minore BWV 1029

Frederic Chopin

Sonata per violoncello e pianoforte in sol minore op. 65

Serghei Prokofiev

Sonata per violoncello e pianoforte in do maggiore op. 119

Claude Debussy

Sonata in re minore

Elemento importante dei concerti di Maisky è l’abito, sempre e solo in scintillante shantung di seta plissettata, sempre rigorosamente diverso tra primo e secondo tempo: ieri prima giacca gialla su camicia e pantaloni neri, poi senza giacca con polo a maniche lunghe nera e pantaloni grigi.

Dovendo scegliere tra espressione e dizione, mi pare che Maisky scelga senz’altro l’espressione. E così non mi è mai piaciuto il suo Bach, troppo enfatico, quasi “Busonizzato” se mi passi il termine equivoco… Ieri poi il pianista lo ha sistematicamente coperto (quando vedo che il piano è stato semichiuso, sospetto subito la prevaricazione: perchè Bruno Canino lascia il piano aperto e non copre il violino? perchè è bravo!).

Senz’altro mille volte meglio la seconda parte del concerto, il novecento, dove Maisky si è potuto scatenare con tutto l’impeto romantico di cui è capace, lirismo cantabile e percussioni jazz di grande fascino.

Come bis: Polonaise di Chopin e Vocalise di Rachmaninov, bellissimi. Pubblico foltissimo, folla in delirio. A parte Bach, concerto stupendo.