Lunedì scorso l’ottimo violoncellista inglese di origine russa Steven Isserlis, accompagnato al pianoforte da Olli Pestonen, ci ha presentato il seguente programma:
Johann Sebastian Bach: Sonate per viola da gamba e clavicembalo
no. 1 in sol maggiore BWV 1027
no. 3 in sol minore BWV 1029
no. 2 in re maggiore BWV 1028Ludwig van Beethoven: Sonate
no. 4 in do maggiore op. 102 no. 1
no. 5 in re maggiore op. 102 no. 2
Per quanto riguarda Bach, si è trattato piuttosto di “Sonate per pianoforte molto agitato con trascurabile accompagnamento di violoncello“, dove Pestonen se ne andava per i fatti suoi e Isserlis faceva la figura del cane abbandonato in autostrada. E bada che lo Steinway non era tutto aperto! Mi è sembrato che i due avessero idee molto diverse, e inconciliabili, su come suonare Bach. A parte forse i due tempi centrali della sonata no. 2 (Allegro e Andante), tutto il resto non mi è parso riuscito.
Diverso il discorso per Beethoven. Forse si sono parlati durante l’intervallo, forse le idee concordavano di più, ma mi sono piaciuti molto. Qui i contrasti forti, la veemenza espressiva, hanno funzionato. A vederli i due sembravano anche più a loro agio.
Il programma delle Serate Musicali riporta sempre la scritta: “SI RACCOMANDA DI SPEGNERE I TELEFONI CELLULARI!!”. Mi permetto di suggerire il divieto di introdurre in sala carte di caramelle (che immancabilmente vengono scartate lentamente nel corso del più tenue Adagio); l’obbligo di consegnare in guardaroba le borsette (specie quelle con rumorosissima chiusura lampo); la preghiera di non tossire pezzi dei propri polmoni in testa ai vicini (un fazzoletto sulla bocca è il minimo della decenza).