Ricevo stamattina via posta da questi bancari una lettera di pesanti minacce. Sul retro di un foglio con la loro pubblicità per l’apertura di una nuova sede, trovo scritto questo avvertimento di stampo mafioso:
abbiamo estratto dagli elenchi telefonici il Suo indirizzo e il numero di telefono, al fine di inviarLe informazioni commerciali come quelle contenute in questa lettera […] e per un possibile successivo contatto telefonico o con altri mezzi [come dire: con le buone o le cattive], finalizzato a proporLe i nostri prodotti e servizi, nonchè per gestire le Sue eventuali risposte.I Suoi dati saranno conservati per il tempo necessario a tali scopi – pari a 12 mesi […]
In particolare, Lei può opporsi all’invio del nostro materiale pubblicitario. Per esercitare gratuitamente tale diritto, è sufficiente restituire questa lettera al mittente con il mezzo più opportuno, dopo aver barrato la casella che segue […]
Se volevano alienarsi un possibile cliente, ci sono riusciti perfettamente. Scopro di essere stato arruolato a forza nella loro campagna pubblicitaria, fino a quando non grido basta. Rag. Pier Giorgio Picceni, tu che sei il responsabile del trattamento, non facevi più bella figura a dire “non ti contatteremo più, a meno che tu non lo chieda espressamente”?
Sempre questa mattina, mi citofonano i ragazzi che hanno appena aperto il negozio di abbigliamento punk nel palazzo di fronte, per avvisarmi che oggi pomeriggio inaugurano con un concerto, che ci sarà casino ma rimetteranno tutto a posto, e se voglio scendere a ballare sono invitato anch’io.
Rag. Picceni, perché non vieni anche tu oggi pomeriggio a ballare? che magari impari qualcosa?