Banners o microads?
Pubblicità gridata o pubblicità testuale? Tette al vento o testo informativo? La Stampa pubblica questo bell’articolo di Luca De Biase dove, seppure timidamente, si nota la morte del banner e si conclude:
“La pubblicità intrusiva ha vita corta online. Ma la pubblicità non intrusiva, tanto ben compresa dal pubblico, deve ancora essere compresa dagli inserzionisti. Quando ci arriveranno anche loro, sarà fatta.”
Ben detto! Non vedo l’ora che ciò accada, e nel frattempo noto che l’idea comincia a diventare mainstream.
Io odio la pubblicità in generale: eppure vi sono delle pubblicità che io leggo avidamente… (cosa hai capito? non quelle). Esempio:
Dimmi se hai mai visto una pubblicità più brutta. Ma si tratta di una pubblicità di manuali di vecchi aerei, all’interno di una rivista di vecchi aerei, Aeroplane Monthly, letta da appassionati di vecchi aerei come me che la divorano da copertina a copertina. Io quindi non la considero pubblicità ma informazioni utili.
Il tipo che ha messo questa inserzione non ha bisogno di attirare la mia attenzione: ce l’ha già tutta. Deve solo darmi le informazioni che cerco. Senza disturbarmi con uno sfondo colorato, una musichetta di sottofondo, o peggio ancora con una animazione in Flash!