AI – Parla per sentito dire, ma dove l’ha sentito?

Parliamo spesso per sentito dire: “non ci vado perché ho sentito dire che la sera è pericoloso”, “ho sentito dire che fanno un brasato favoloso”, eccetera.

Anche ChatGPT parla per sentito dire, ma a differenza nostra ha sentito dire miliardi di cose e le ricorda tutte.

I suoi sentito dire sono in genere più affidabili dei sentito dire al bar, con però una grossa limitazione: ChatGPT non ha accesso ai contenuti di qualità come letteratura, saggistica, paper e documenti che si trovano sotto copyright.

Pare che in Norvegia hanno deciso di addestrare un LLM (Large Language Model) con l’intero corpus pubblicato in norvegese, e pare che tutti i titolari di diritti hanno accettato.

Brava Norvegia!

Google Books include una quarantina di milioni di libri, che ChatGPT pare non abbia letto. Dico pare perché sull’argomento non si vogliono dare dati certi, che potrebbero aggravare i problemi legali. Pare però che ChatGPT abbia letto almeno le versioni bootleg dei libri più popolari, tipo Harry Potter oppure science fiction. Ma non esiste per la lingua inglese una iniziativa organica come per la lingua norvegese, il che è un vero peccato.

AI – Intelligenza e mente

Possiamo definire intelligenza la capacità di apprendere, ragionare, risolvere problemi e adattarsi all’ambiente.

In questo senso tutte le forme di vita possiedono un qualche livello di intelligenza.

La AI estende le capacità dell’intelligenza umana così come il martello estende le capacità della mano.

Invece mente è un termine ampio che comprende non solo le funzioni cognitive e l’intelligenza, ma anche gli aspetti emotivi, coscienza, percezioni, sensazioni e altro ancora. Possiamo dire che l’intelligenza è una delle molte funzioni o componenti della mente.

Siamo quindi portati a pensare che l’intelligenza artificiale sarà sempre più intelligente ma non potrà mai avere una “mente”.

La mente non è una caratteristica esclusiva della razza umana. Esiste in diverse specie e con diversi gradi di sviluppo: quasi zero in un neonato, molto più sviluppata in alcune specie animali che per esempio si riconoscono allo specchio.

E la mente è il risultato di processi e interazioni totalmente nell’ambito della fisica, quindi per principio indagabili, comprensibili e riproducibili.

Quindi non mi stupirei se in un lontano futuro l’intelligenza artificiale evolvesse in mente artificiale. Ma per ora l’intelligenza artificiale sta alla mente come il martello sta alla mano.

Il baco e l’elefante

Come saprai, in la data è un numero seriale positivo dove 1 è il primo di gennaio del 1900. Oggi, 15 marzo 2023, corrisponde al numero 45000.

In Excel c’è un baco: l’anno 1900 è trattato come bisestile, per cui il 29/02/1900, che non è esistito, viene riconosciuto come data e corrisponde al numero 60.

Come si vede in questa tabella, le date anteriori al 01/01/1900 non vengono riconosciute come data e vengono gestite come testo: invece il 29/02/1900 viene riconosciuto (la formula nella colonna B è =A2 con formato numero senza decimali):

I fogli di Google invece, gestiscono correttamente il 1900 come anno non bisestile, e sono anche capaci di utilizzale le date anteriori al primo gennaio del 1900.

Ma non possono permettersi di dichiarare che oggi è il numero 45001, diventando così incompatibili con Excel.

Quindi cosa si sono inventati: per Google il numero 1 corrisponde al 31/12/1899 invece che al 01/01/1900, la numerazione rimane sfalsata fino al 28/02/1900, e comincia a corrispondere dal primo di marzo 1900 in poi: